Risposta di uno studente al ministro La Russa

Il blocco nero

17 / 12 / 2010

Ministro La Russa,

non vi sono parole per descrivere l'ignobile figura da lei fatta ieri sera alla trasmissione "Annozero". Come non vi sono parole per descrivere la colpevole ignavia di chi, come tutti gli ospiti della trasmissione - e di tutta la classe dirigente di politici e giornalisti - si rifiuta di guardare in faccia la realtà. Sì, perchè il vero "blocco nero" è quello che vi impedisce di guardare alle esigenze del Paese, delle classi che continuano ad essere succubi delle vostre politiche, oggi più che mai vista la crisi economica, sociale e morale che investe l'Italia, come problemi concreti che richiedono risposte politiche immediate.

La vostra colpevole cecità è dimostrata dal vostro disperato tentativo di capovolgere il senso di una giornata come quella del 14 dicembre. Non c'erano black bloc, non c'era nessun "gruppo organizzato che con la sua violenza ha occultato il vero senso della manifestazione"; c'era una piazza intera che faceva tremare le vostre solide poltrone, che urlava disperatamente il suo bisogno di ascolto. E voi niente, siete stati solo capaci di trincerarvi dietro dozzine di camionette a protezione della vostra inavvicinabilità. Voi siete lontani da noi, troppo lontani; vi siete guardati bene dal venirci incontro, ora saremo noi a stanarvi dai vostri palazzi. Quello del 14 è stato un moto, una rivolta dei tanti e tante senza voce, degli studenti senza futuro, di una generazione precaria, di realtà territoriali in lotta che hanno potuto finalmente trovare una voce comune. La colpa non è dei black bloc, la colpa è vostra, perchè sono vent'anni che pensate solo agli affari vostri. La colpa è della sinistra istituzionale, che ha smesso di dare voce ai deboli, agli sfruttati, ai giovani e ai lavoratori. La colpa è della destra affarista e repressiva, che ha sfruttato ogni momento buono (per loro), dalla crisi economica al terremoto in Abruzzo, per arricchire i pochi ed impoverire - ancora di più - i molti, e continua a zittirli a suon di manganelli.

E' arrivato il momento di dire basta. Rivendico con orgoglio tutto quanto accaduto nel centro di Roma pochi giorni fa, come avrebbe dovuto fare il ragazzo ospite in trasmissione e non ha fatto, un po' pavido, un po' inesperto forse. (Ministro La Russa, questa è apologia? Che mi si denunci! Io sono perfettamente riconoscibile a differenza dei suoi uomini che non portano numeri di matricola sui loro caschi!)

Il vostro tempo è scaduto, ora comincia il nostro.