Il re è morto viva il re!

Alfonso Mandia

3 / 5 / 2011

Straordinario il tempismo con cui a volte accadono le cose! In un momento in cui gli Stati Uniti stanno affogando in un paio di guerre di cui si vede tutt’altro che la fine, la disoccupazione la fa da padrona mentre migliaia di famiglie finiscono in mezzo a una strada strozzate dai mutui, il popolo è deluso e incazzato perchè il proprio presidente ha fatto ben poco, e quel poco anche male, rispetto agli intendimenti manifestati in campagna elettorale, il petrolio manca, gli squali della finanza hanno ricominciato a pasteggiare come se nulla in questi anni fosse accaduto, neanche della crisi finanziaria si vede la fine, anzi i segnali per il futuro sono ben poco incoraggianti, le case non si vendono e anche Barbie non è che si senta proprio benissimo, arriva l’atto eroico che fa di nuovo venire a tutti la voglia di sventolare la bandiera stelle e strisce.

Han fatto secco Bin Laden.

Squillino le trombe!, rullino i tamburi!, il mostro è stato eliminato e il mondo è più buono e più sicuro.

Ora mi chiedo: dopo dieci anni di figure di merda finalmente mettono le mani sul loro peggior incubo e invece di appendere il cadavere sul pennone più alto della casa bianca, filmare un kolossal nella villa “da un milione di dollari” da far mandare in onda a canali unificati per una settimana e far pubblicare un book fotografico del trapassato che neanche le nozze del principino William d’Inghilterra, che fanno? Fan girare in internet due foto di un angolo di letto macchiato di sangue che non pare neanche il letto di una villa principesca, impacchettano in un lenzuolo bianco la salma del gran capo in silenzio e senza clamori e lo seppelliscono in mare raccontandoci la storiella del rito funebre islamico con tanto di preghiera tradotta in arabo perchè le cose o si fan bene…

Ma come?!, torturano poveri disgraziati a ciclo continuo in quel di Guantanamo, si divertono a portare a spasso con il guinzaglio, nelle carceri afghane, i prigionieri fatti sul campo, usano bombe a grappolo con la stessa tranquillità con la quale maneggia una tazza di caffè un barista quando non sono impegnati a sperimentare il fosforo bianco in Palestina, e vorrebbero farci credere che si son presi la briga di fare il rito islamico al buon Osama prendendosi anche cura di far tradurre da un interprete la preghiera dall’inglese all’arabo?

Secondo me la storiella del rito funebre l’hanno inventata per disperazione dopo che la prima foto, il primo piano del faccione del presunto cadavere del capo, è stata certificata come una bufala.

Ma mi faccia il piacere!, direbbe il principe De Curtis, in arte Totò.