Roma 6 marzo 2012. Si è aperta ieri mattina l'ultima fase del negoziato
tra i Governi e la società civile per redigere le "Linee guida
volontarie sulla gestione responsabile della terra, dei territori di
pesca e delle foreste" nell'ambito del Comitato per la Sicurezza
Alimentare (CFS) della FAO. Le Linee Guida Volontarie sono uno strumento
del sistema delle Nazioni Unite che fissa elementi necessari, ma non
obbligatori, per l'azione dei Governi. Le organizzazioni sociali hanno
sviluppato un lungo processo interno di consultazioni in tutti i
continenti, sostenute dall'IPC (Comitato Internazionale per la Sovranità
Alimentare) per elaborare la propria versione delle Linee Guida,
utilizzata poi nella negoziazione con i Governi.
Nella sessione
odierna è stata già approvata la parte della Linee Guida Volontarie
sugli investimenti responsabili; l'articolo in questione pone una serie
di condizionamenti a chi investe sulla terra. In particolare gli
investimenti non devono nuocere al sistema di produzione alimentare
locale.
Sempre nel corso della mattinata è stato allestito
nell’atrio della FAO l'Orto Errante, un orto mobile cresciuto in
cassetta, realizzato lo scorso autunno presso l'Accampata Romana di S.
Croce in Gerusalemme; la sua presenza in FAO costituisce un ulteriore
tappa del suo viaggio simbolico a sostegno delle realtà che lottano per
la terra, dal livello locale a quello globale.
"La pesca artigianale non gode dei
diritti di pesca concessi dai governi nazionali alla pesca intensiva.
Questo crea un vuoto legislativo che va tutto a svantaggio delle
comunità locali e dei piccoli pescatori. Le Linee Guida Volontarie
rappresentano una possibilità di colmare questo vuoto." Ha dichiarato Rehema Bavuma, rappresentante del Forum mondiale dei pescatori per l'Uganda nel corso della conferenza stampa.
"La
sovranità alimentare non passa per il petrolio. Pur essendo il Bahrain
un paese ricco per la produzione di idrocarburi, tuttavia è attraversato
da problematiche di sicurezza alimentare" ha sottolineato Khawla Al-Muhannadi, Environmental NGO, rappresentante delle associazioni della societa civile per il Vicino Oriente. Mamadou Ba,
portavoce del Conseil National de Concertation et de Coopérations des
Ruraux del Senegal, ha aggiunto: "La sovranità alimentare è un processo
che va costruito dal basso, a partire dai produttori."
È intervenuto infine Jorge Stanley Icaza,
Panama (IPC America Latina) ricordando Herman Kumara, presidente del
National Fisheries Solidarity Movement (Sri Lanka), costretto a
nascondersi a causa delle minacce di morte e dei tentativi di rapimento
subiti. "Quanto accaduto a Kumara ci ricorda quanto il negoziato che si
sta svolgendo sia importante e profondamente connesso con quanto accade
ogni giorno. Le lotte per l'accesso alla terra e alle risorse portano a
episodi di violenza che si configurano come veri e propri genocidi.
Abbiamo bisogno di una legislazione che protegga in particolare le
comunità indigene, prive di strumenti di tutela di fronte a questo
fenomeno".
Venerdì 9 è prevista una conferenza stampa finale davanti la FAO per la chiusura dei negoziati