Niente di nuovo dal fronte orientale

di Alfonso Mandia

4 / 7 / 2011

E’ un bollettino di guerra, quello che arriva da Chiomonte, che la dice lunga sullo stato della democrazia in questo paese. Immagino già i titoloni sui giornali che a caratteri cubitali definiranno il movimento no-tav un’accozzaglia di terroristi buoni da mettere al muro e fucilare senza accusa e senza processo, le televisioni di Regime che manderanno in onda immagini dei terroristi che lanciano pietre alle “forze dell’ordine”, vittime sacrificali di delinquenti che vogliono soltanto spargere il seme dell’odio e del rancore, i commenti e l’indignazione contro “i violenti” dei politicanti “all inclusive”, compreso il passacarte Napolitano, che ha anche esortato, come se non bastasse, il governo e le forze dell’ordine a reagire con fermezza, lui che ha firmato senza fiatare le schifezze più invereconde passategli da questo governo di criminali.

E’ un bollettino di guerra, quello che arriva da Chiomonte, una guerra che forse è arrivata l’ora di combattere fino in fondo, se vorremo avere una sola possibilità su un miliardo di liberarci dall’accozzaglia di squallidi servi dei poteri finanziari e capitalistici che siedono in parlamento, miserabili individui che si riempiono la bocca di parole come democrazia, legalità, progresso, mentre con una mano incassano mazzette e si spartiscono poltrone e con l’altra sciolgono il guinzaglio ai dobermann di Regime che con la bava alla bocca sparano lacrimogeni ad altezza d’uomo contro tutto quello che si muove o anche soltanto respira. Piaccia o no, bisogna combattere, quando ci si trova in balia di individui che, bene attenti a non perdere potere e privilegi che i padroni gli elargiscono, parlano di violenza ad ogni moto di ribellione della popolazione ai loro maneggi di merda, che si indignano di fronte all’esasperazione di cittadine e cittadini che non ne possono più di sentirsi come una mandria di vacche da tenere in un recinto, tranquilla e silente, in attesa della macellazione, mentre loro continuano a trattare sottobanco per far passare leggi che demoliscono diritti, lavoro, conquiste di civiltà che son costate il sangue a donne e uomini ben più degne e degni di esser definite e definiti umane e umani di quanto non lo siano questi cosiddetti “onorevoli” nell’arco di cento vite.

E’ un bollettino di guerra, quello che arriva da Chiomonte, una guerra sporca combattuta da sporchi individui disposti a tutto, pur di continuare a stender tappetini rossi ai piedi dei propri padroni, e così anche questa volta son saltati fuori i black block (ricordate Genova 2001?), che han fatto scoppiare l’inferno, magari prezzolati e pagati dal Regime (ricordate l’indifferenza di polizia e carabinieri mentre distruggevano Genova subito prima dell’inizio degli scontri?) per poter delegittimare la protesta vera, quella fatta in nome dell’amore per una terra stuprata, per un paese che è piombato nel pozzo senza fondo di una brutalizzazione pari soltanto quella devastante del medio evo, per un paese governato da esseri indegni come Bossi e i suoi sgherri e Berlusconi e i suoi servi, con la complicità di pupazzi che fan finta di fare opposizione ma poi votano senza vergogna provvedimenti che se non passassero li farebbero cadere con tutto il governo, come per esempio quello sulla guerra in Libia.

E’ un bollettino di guerra, quello che arriva da Chiomonte, una guerra che non possiamo esimerci dal combattere se vorremo continuare a guardarci nello specchio senza vergognarci di quel che vediamo.

E se poi saremo costretti a tirar pietre per difenderci dai dobermann di Regime e dalla violenza quotidiana che i pretoriani di apparato ci somministrano quotidianamente, che sia, che si accendano focolai di rivolta in tutta Italia, così che anche il nostro paese avrà la sua rivoluzione, la sua vera autentica possibilità di cambiamento, di respirare aria pulita.

Finalmente.