dall'11 novembre in poi azioni,flashmob,assemblee e incontri

#occupyvercelli e l'alternativa in movimento nella provincia profonda

9 / 11 / 2011

La freneticità delle borse e la sua conseguente dittatura finanziaria nelle economie reali non fa i conti con le nostre vite, noi andiamo al passo del più lento, è risaputo, e il passo non ce lo facciamo dettare da governi, fmi, bce ed unione europea.

Non accettiamo diktat o programmi politici da chi ha contribuito a distruggere i paesi del sud del mondo e di molte economie nazionali, che essi siano nel "ruolo" di "certificatori" o di "commissari" sono gli stessi che hanno prodotto il debito ed ora vogliono farcelo pagare per aumentare i loro profitti, vogliono istituzionalizzare la violenza dei numeri virtuali introducendo il "pareggio di bilancio" nelle leggi costituzionali, vogliono entrare a piedi uniti e violentemente nella politica chiudendo i già pochi spazi di democrazia esistenti e ci stanno riuscendo.

I movimenti in giro per il mondo parlano lo stesso linguaggio di cambiamento, le piazze e le strade occupate aprono quegli spazi di democrazia che ci stanno sottraendo, oltre a parlare il linguaggio del cambiamento cercano di praticarlo immediatamente. Le ricette economiche ultraliberiste imposte agli stati nazionali, ormai senza più nessuna sovranità, sono utili all'immediato profitto di pochi (quell' 1% di cui parlano i cartelli delle/degli indignat*, per capirci), ma drammatiche nell'immediato e nel futuro di tutti gli altri e del Pianeta intero.

Le piazze occupate respingono questo modello di sviluppo incapace di guardare oltre il proprio ombelico che si autoalimenta nelle sue contraddizioni e nella crisi e propongono da subito un'alternativa globale.

L'alternativa ai commissariamenti, ai governi tecnici e alla dittatura della finanza passa attraverso la politica, la caduta del ventennio berlusconiano non la determinano Bce ed Fmi ma i movimenti sociali che quotidianamente si sono opposti nei territori e che hanno tracciato un via d'uscita reale alla crisi del capitalismo. L'alternativa alle privatizzazioni e alla svendita del patrimonio pubblico passa attraverso la riappropriazione del "comune" come rappresentano i ventisette milioni di voti al referendum, l'alternativa ai licenziamenti e alla distruzione del welfare è insita nelle vertenze degli operai della Fiom e nei conflitti del precariato sociale che prefigurano il reddito di base come condizione minima allacciata alla tenuta delle garanzie acquisite, l'alternativa a speculatori, cementificatori e mafie invece la si vede nella dignità delle comunità in lotta che difendendo il proprio territorio ci insegnano a capire il rapporto sviluppo/terra (altrochè provincialismi e identitarismi paleozoici, molti manager transnazionali dovrebbero imparare da loro, capendo come lo "snaturamento" e la metamorfosi forzata dei luoghi e dei suoi contesti si propaghi non solo nel "cortile" in cui si vuole speculare).

Dalla provincia profonda del nord-est piemontese guardiamo lontano e cogliamo al volo l'appello delle nostre sorelle e dei nostri fratelli che stanno occupando wall street, surfando nelle risaie seguiamo i draghi ribelli e insieme loro corriamo contro la Bce per liberare le nostre vite dai ricatti della finanza.

Per noi l'11 novembre sarà il proseguimento del nostro viaggio per mandare in tilt un sistema da cambiare.

Nel concreto porteremo avanti quello che abbiamo lasciato a Roma il 15 ottobre, l'11 novembre i draghi ribelli saluteranno la città lasciando delle tracce visibili a tutt* ed indicheranno i livelli successivi per far apparire sul monitor dei tecnocrati la scritta "game over".

L'indignazione prenderà forma e il conflitto diverrà "costituente", faremo vedere i nessi che intercorrono fra territorio e modello di sviluppo globale. Le azioni diventeranno proposte. A breve faremo un programma completo, lo faremo uscire nei giorni successivi all'apparizione dei draghi ribelli in città.

L'inceneritore di Vercelli, le discariche lungo la nostra provincia, la centrale nucleare di trino e i depositi nucleari di saluggia, le strutture pubbliche vuote ed in disuso (ricordiamoci che il governo vuole svendere anche queste), la gestione dei servizi pubblici e dei servizi locali, la voce degli studenti e delle studentesse, dei lavoratori e delle lavoratrici, delle/degli artist* e della cittadinanza, ecco i palcoscenici e le/i protagonist* del palinsesto di una rivoluzione che non sarà trasmessa in tv...

STAY TUNED!

WE ARE EVERYWHERE!

www.piratidellerisaie.tk

Ps. due date sicure in cui l'incontro fra pirati e draghi ribelli daranno vita alla danza del cambiamento e della democrazia radicale saranno il 12 novembre alla manifestazione contro gli f35 a Novara dove parteciperemo fisicamente per dire che le imponenti cifre delle spese militari devono essere spostate sulle spese sociali e il 17 novembre insieme alle studentesse e agli studenti che si oppongono alla recinzione dei saperi.