Roma 15 ottobre:

Pensiero sul 15 ottobre

Utente: apline
17 / 10 / 2011

Abbiamo lasciato che ci sgomberassero da Piazza San Giovanni  trasformandola in teatro di lotta, ho litigato con gli stessi manifestanti perchè il mio look attirava le  cariche (e non avevo armi, ma solo degli occhialini da nuoto per proteggermi gli occhi), ho dato dei vigliacchi agli automobilisti in fuga che non ci hanno aiutato a bloccare la strada dall'invasione dei blindati. Non si può pensare, in Italia, di manifestare e pacificamente cambiare qualcosa. Alla fine mi sono ritrovata in un’assemblea dove si proponeva di individuare e denunciare i black block…..ma cosa cazzo dite?

Siamo ad un livello di piattezza sociale così avanzato che la gente ha paura, ma paura di cosa? Avete paura delle mazzate e per questo non avete le palle di lottare. Il mio pensiero è che non bisognava fuggire in massa, ma restare in quella piazza tutti uniti per tenercela, tutti uniti non avremmo abbuscato. Avete paura delle manganellate, beh anch'io ho paura, ma ho più paura di avere 30 anni e nessuna prospettiva, nessun lavoro sicuro, nessuna pensione, paura di restare incinta e mettere al mondo un figlio a cui non posso garantire manco un tetto sulla testa. Ho paura di non poter pagare la prossima rata dell'assicurazione e di vedermi arrivare a casa un esattore di equitalia a chiedermi di pagare le tante multe non pagate, ho paura che i miei cani si ammalino perchè forse non avrò i soldi per curarli. Ho paura perchè mio padre forse non avrà mai una pensione con 33 anni di servizio in una fabbrica. Ma più di tutto ho paura di voi, popolo di pecore e di lobotomizzati, spegnete quelle cazzo di televisioni e aprite gli occhi. Ho paura del vostro perbenismo, della vostra indifferenza e so che mi capirete solo quando resterete seriamente in mutande e non potrete più mettere il piatto a tavola. Beh...spero che accada presto!!!

Nel  frattempo mi rimane una speranza, la speranza nella tanta gente che ha il coraggio di credere e costruire ogni giorno un mondo migliore, il coraggio di affrontare le lotte nella propria vita, negli spazi occupati e nelle piazze. Se lo scorso 14 dicembre eravamo poche migliaia, oggi siamo siamo qualche centinaio di migliaia a pensarla in questo modo e a lavorare per l’alternativa, quella vera.

Alessandra Plaitano