Pigs

di Alfonso Mandia

10 / 8 / 2011

…le creature di fuori guardavano dal maiale all'uomo, dall'uomo al maiale e ancora dal maiale all'uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.

George Orwell - La fattoria degli animali




I Maiali stan cominciando a sbranarsi tra di loro.

Per un ventennio han pasteggiato a ostriche e champagne, si sentivano potenti, immersi nel lusso caldo e confortante delle loro porcilaie ottocentesche, mica le baracche dei polli, fatte di legno, paglia e lamiera, impenetrabili per i comuni mortali, accessibili soltanto a servi e padroni di pari casta.

I Maiali stan cominciando a sbranarsi tra di loro perché han capito che potenti non erano per niente, che si stavano soltanto spolpando l’osso gettatogli dalla mano di un padrone che non pensavano di avere, la loro stessa avidità.

Ora però gli ossi son finiti, e il padrone tarda a lanciarne altri, preso com’è nella ricerca di sangue fresco, in giro per il mondo. Brutta storia, come i cani che inseguono la propria coda per azzannarla.

Han fiutato il pericolo, la festa sta finendo, tra poco niente più banchetti, telecamere, prebende, aerei privati, mazzette, il sistema che loro stessi han creato, protetto, alimentato, sta fagocitando se stesso, e dunque loro, pezzo per pezzo, senza possibilità di ripensamento, istante dopo istante più ingordo, più vorace, più incontrollabile.

In un crescendo di follia devastatrice grufolano impazziti volando e correndo e spostandosi da una porcilaia all’altra in un susseguirsi di riunioni nelle quali tentano di salvar la pelle, ognuno per conto proprio, ognuno tentando di affogare nel fango chi gli è vicino, tra sorrisi e strette di mano e brandelli di carne nascosti dietro la schiena.

I maiali stan cominciando a sbranarsi tra di loro come il villico di Dario Fo nel mistero buffo, che in un attacco di fame incontrollato sogna di mangiarsi pezzo per pezzo in un luculliano macabro banchetto che lo farà sparire, infine, dalla faccia della terra.

I maiali stan cominciando a sbranarsi tra di loro, mentre intorno distruzione fame e guerre van da sole in un crescendo di distruttività che neanche la penna del più raffinato dei cantastorie saprebbe descrivere od inventare, e però il ventidue Dicembre duemiladodici si avvicina, magari i Maya ci han visto giusto, magari dopo viene davvero l’era dell’Aquario a portare aria pulita e l’occasione di una nuova ripartenza.

Forse c’è speranza.

Forse.