A Salerno, il 14 Luglio 2010 più di un migliaio* di ribelli si sono ripresi la città.
A Piazza Portanova si è tenuto il GIUDIZIO UNIVERSITARIO. Un migliaio di
studenti. docenti e ricercatori hanno presidiato la piazza con un articolato
happening fatto di interventi, coreografie, slogan e freschezza, nonostante il
caldo opprimente.
Qui si è sentenziato, senza diritto di appello, che chi tenta di distruggere questa università farà un lavoro vano, perché ne sta già nascendo un'altra, più forte, più produttiva e più ricca, con un migliaio di docenti-studenti e studenti-docenti con intelligenze, saperi e creatività a cui potete “toglierci tutto, ma non il mio brain” collettivo, parola di “Unisa in protesta”. Queste le scritte, fronte retro, sulle magliette indossate con orgoglio dai/lle belli/e giovani universitari/e forti e sapienti, a cui la biologia, la loro giovinezza, garantisce una vita lunga e un futuro che nessun vecchio bacucco, truccato da “giovine” dal potere e dallo spettacolo, può cancellare.
Ed intanto quell'istituzione inutile e dannosa che è la Provincia è presidiata da decine di senza-salario che chiedono di dar conto di un paio di milioni e più di euro, spariti nei meandri oscuri del potere fra Regione e Provincia. Gli assessori si scannano fra di loro: “La colpa non è mia, che sono un bravo rappresentante del popolo é quello che è una carogna e non ci fa arrivare i soldi”. “Non è vero io sono un santo servitore istituzionale è quell’altro che non sa fare le carte.” Ridicoli, pusillanimi, inutili e dannosi amministratori espressi da un’amministrazione ancora peggio. Gente che sa solo pavoneggiarsi sotto le luci dello spettacolo del potere. Cosa sono questi bellimbusti in confronto alla potenza della povertà dei senza-salario che si sono assunti il compito di essere essi stessi istituzione, producendo la prassi e la politica per scovare i soldi scomparsi? I senza-salario sono più eleganti, determinati, professionali e competenti degli amministratori e non ricevono nemmeno un salario, che, invece arriva abbondante e puntuale alla casta politica.
Ma il 14 Luglio 2010, a
Salerno c’è un altro presidio. E' sotto la Prefettura. E’ quello dei lavoratori dei
sindacati di base, USB, che sono andati dal Prefetto
per allertarlo sulla grave situazione economica e lavorativa nel salernitano.
Anche qui decine di lavoratori segnalano con la loro presenza la volontà di non
rassegnarsi al peggio, alcuni di loro sono anche al presidio di P.za Portanova.
E non è finita, concluso IL GIUDIZIO UNIVERSITARIO a P.za Portanova il presidio
si trasforma in corteo che si snoda per il lungomare raggiungendo i giardini
comunali, non prima di aver portato la propria solidarietà ai senza-salario
sotto la provincia ed ai lavoratori nella piazza della Prefettura.
Questo è successo il 14 luglio a Salerno e se questo non significa riprendersi
la città, cosa è stato? o c’è qualcuno che avrebbe voluto un poco di
spargimento di sangue? O siete convinti che se fa una scoreggia un potente il
mondo cambia e se lottano un migliaio di persone non succede niente?
A Salerno il 14 luglio è successo qualcosa di straordinario. E' successo che
migliaia di persone hanno provato a vincere. A Salerno il 14 luglio 2010 si è
realizzata una prova generale costituente poteri in comune. Si è abbozzato un
percorso fatto di indipendenza e libertà.
Si è trattato di cosa parziale, debole, povera, piena di sbagli e di tutti i
limiti che volete? Si, certamente. Ma che significa? Noi abbiamo imparato a
diffidare di tutte le verità precostituite ed universali. Noi abbiamo imparato
a camminare domandando.
Meraviglioso canterebbe Domenico Modugno aggiungendo un’altra strofa alla sua
canzone.
L'infosfera, invece, come al solito è stata alimentata da flussi di
comunicazione che valorizzano i politicismi come le dimissioni di Cosentino, le
trame ed i problemi di Sica, il congresso del Pd, il sindaco della città ed il
presidente della provincia che dicono e fanno (i cazzi loro… direbbe più di un
pazzo), facendo credere che ci sia qualcuno, fuori dagli interessi della casta
politica e dei loro servi salariati, che se ne fotte. Ed anche quei pochi,
benedetta innocenza, che se ne interessano, restano impotenti a pregare per il miracolo
della discesa sulla terra di un angelo sterminatore, un giusto e santo
rappresentante politico, che sbatta qualche potente in galera. Ma i miracoli
sono eventi potenti e si costruiscono accumulando potenza e non con lamenti. E
le carceri, come sempre, sono piene di cristi colpevoli solo di povertà, tranne
eccezioni.
E come sempre, l’infosfera con la sua dittatura si impone ed i ribelli sono
diventati secondari.
Ma quelli che hanno dato vita e materialità a questa splendida giornata di
lotta non devono farsi colonizzare il brain dall'infosfera che ci domina.
Devono vedere e capire quello che fanno. Devono produrre autovalorizzazione.
Abbiamo bisogno di valorizzare quello che facciamo per essere in grado di
appropriarci delle eccedenze sociali e politiche, delle ricchezze materiali e
immateriali che produciamo, invece di farcele saccheggiare dal capitale.
Ed è fuori dal politicismo e dello spettacolo che si scopre il potere costituente della vita in comune e la verità vera.
*La questura parla di cinquecento solo per la mobilitazione dell'Università, i giornali dicono che potevano essere anche il doppio, sempre riferendosi solo agli universitari.
Da Salerno il 16.7.2010, dott. nessuno.