Sciopero dei migranti: lo spazio pubblico

di Beppe Casales

Utente: beppecasales
3 / 3 / 2010

C'è forse una differenza tra le trecentomila persone in tutta Italia che hanno manifestato ieri lo sciopero degli stranieri, e tutte le altre. Riconoscere uno spazio pubblico come spazio di vita comune. Sia come premessa, che come conseguenza.
Le persone che si muovono coi mezzi pubblici, le persone che camminano la strada, le persone che per sapere le cose devono parlarsi, perché i giornali e la tv non ci dicono le cose che vogliamo sapere.
Lo so che forse c'entra poco con la giornata di ieri. Ma sono convinto che dobbiamo riconoscere allo spazio pubblico un'importanza maggiore che ai nostri spazi privati. Il progresso non sta nel difendere il nostro privato, ma nell'investire tempo energia e vita nello spazio condiviso. Che sia una piazza, una via, un portico. Dove non c'è una temperatura controllata. A volte fa molto freddo. A volte al contrario c'è un calore che non ci s'aspetta.