Terni Ripudia la Lega

4 / 2 / 2010

Si avvicinano le elezioni regionali ed ecco puntuali le provocazioni della Lega Nord, un partito che in questi ultimi anni è cresciuto in maniera preoccupante in Italia, spargendo a piene mani nella nostra società razzismo, odio e xenofobia: ricordiamo, solo per dare l’idea del tipo di gente di cui stiamo parlando, le “gesta” di Borghezio e dei suoi scagnozzi che al grido di “forza, andiamo a ripulire le puttane” salivano su treni Intercity alla ricerca di ragazze di colore su cui spruzzare del detergente per vetri; ricordiamo anche che nel 1976 lo stesso Borghezio -ancora oggi tra i personaggi di primo piano della Lega Nord- fermato dalle autorità a un valico di confine presso Ventimiglia, era stato trovato in possesso di una cartolina firmata "Ordine Nuovo" ed indirizzata "al bastardo Luciano Violante" (magistrato allora impegnato in inchieste contro l'eversione di matrice neofascista). Il testo del messaggio, accompagnato da alcune svastiche e da un "Viva Hitler", era il seguente: "1, 10, 100, 1000 Occorsio". Vittorio Occorsio, anch'egli giudice protagonista della lotta contro il terrorismo nero, era stato ucciso appena due giorni prima in un agguato; ricordiamo le “gesta” dell’ex sindaco leghista di Rovato, Roberto Manenti, condannato a 6 anni e 8 mesi di carcere per violenza sessuale di gruppo su una 19enne prostituta romena; ricordiamo le parole dell’ex vicesindaco leghista di Treviso, Giancarlo Gentilini, che dal palco della festa dei popoli di Venezia dichiarava: “voglio eliminare tutti i bambini rom, che vanno a rubare agli anziani”; ricordiamo anche che il leader del carroccio, Umberto Bossi, che meno di due anni fa minacciava “prenderemo i fucili, se necessario, contro la canaglia romana” è stato condannato a 8 mesi definitivi per finanziamento illecito (maxitangente Enimont)… potremmo continuare…

E’ questa la gente che oggi, guidata dal trasformista Gianluca Procaccini (candidato a sindaco di Terni con il partito La Destra alle ultime elezioni, proveniente dal neofascista MSI ed oggi esponente ternano della Lega Nord) e da Gianluca Cannas (coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani), sta tentando di diffondere i sentimenti leghisti di odio e di razzismo nella nostra città. Ma Terni è una città civile, operaia, antifascista, che ha saputo integrarsi e convivere nel rispetto reciproco con le comunità di immigrati che la vivono; è una città che non capisce ed orgogliosamente ripudia il linguaggio e le azioni razziste della Lega Nord. E’ per questo che a Procaccini e ai suoi scagnozzi non rimane che una sola arma per raccogliere qualche voto alle prossime elezioni: la provocazione. E’ così che questi individui, nel tentativo di far notizia, hanno organizzato, la sera di giovedì 28 gennaio, un presidio contro la prostituzione nel piazzale antistante lo stadio “Libero Liberati”. Ma i cittadini ternani non possono tollerare presidi razzisti nella propria città: ed ecco così che i 7-8 leghisti partecipanti al presidio (il numero è indice dello stato di isolamento in cui tali soggetti operano) hanno trovato ad attenderli oltre settanta cittadini ternani, che in poche ore hanno organizzato un contro-presidio antirazzista.

E’ questa la reazione di una città che ha ben chiaro che la martellante campagna mediatica messa in atto da questo governo razzista vuole rivolgere la rabbia dei cittadini, privati del lavoro a causa di un sistema capitalistico che impone la precarietà, verso gli immigrati, fomentando una guerra tra poveri; è questa la reazione di una città che ha ben chiaro che il fenomeno della prostituzione non si combatte con i presidi che hanno il solo scopo di cacciare le prostitute, vittime dello sfruttamento malavitoso, potere forte oggi in Italia, contro cui i leghisti non hanno mai organizzato un presidio perché loro interesse è solo quello di cavalcare l’odio verso l’immigrato e la paura del diverso. Sono questi sentimenti che la Lega sta fomentando, ma che non troveranno spazio nella nostra città!

E’ di fronte al fallimento del loro presidio che i leghisti, ripudiati da una città che non li vuole e che li vede come una minaccia alla convivenza pacifica finora vissuta con gli immigrati, decidono di abbandonare il piazzale antistante lo stadio, coperti dagli insulti che meritano. Ma la sete di voti di tali soggetti è tale che decidono di recarsi ai giornali e denunciare aggressioni mai avvenute, nell’estremo tentativo di raccogliere le simpatie di qualche sprovveduto elettore: ed è così che sui giornali locali del 31 gennaio Gianluca Cannas parla di una vera e propria aggressione “a spintoni, schiaffi e calci” che avrebbe anche portato al “danneggiamento di alcune autovetture”. “Giovani Padani aggrediti e cacciati via dal sit-in” titolava La Nazione, che parlava di “veri e propri atti di violenza”; “Tafferugli ai mercati generali” titolava invece il Corriere dell’Umbria, che parlava inoltre di “un tuffo improvviso e inaspettato nell’atmosfera cupa degli anni ‘70”, ma a noi questi razzisti sedicenti padani ricordano più la plumbea atmosfera del ventennio e delle fasciste leggi razziali del 1938.

E’ importante ribadire che tutto ciò è falso: i fatti si commentano da soli. Immaginate 7-8 persone aggredite “a spintoni, schiaffi e calci” con “veri e propri atti di violenza” da oltre settanta “violenti” che si sarebbero prodotti in “tafferugli” e nel “danneggiamento di alcune autovetture”? Considerando che i “Giovani” Padani (solo 3 avranno avuto 30 anni, gli altri erano o vicini o ben oltre la pensione…) sono rimasti sul posto per oltre un’ora, avrebbero dovuto riportare ferite spaventose!!! Come mai, invece, non è intervenuta sul posto nemmeno un’ambulanza? Dove sono i referti medici che documentano questa “aggressione ad opera di oltre settanta violenti”?

Un ulteriore caso di vigliaccheria di quelli che sono forti con i deboli e fanno i deboli con i forti, di quei razzisti che vista la risposta della città, da “celoduristi” ora squittiscono e fanno le vittime. D’altronde, a chi non ha argomenti, non resta altro da fare. Grave è che la stampa locale si pieghi a questo gioco, fatto sulla pelle dei migranti e degli “ultimi del mondo”.

Gli Antifascisti Ternani