Ormai solo gli struzzi o chi in malafede può continuare a difendere Expo
2015. Gli arresti di ieri non fanno che confermare un quadro che già
tre anni fa era evidente: Expo è una grande opportunità per ‘ndrangheta e
mafia, lo strumento ideale per lavare soldisporchi e arricchirsi di
profitti puliti. In questi anni diverse inchieste della Magistratura
hanno evidenziato il problema, solo Moratti, De Corato, Formigoni e il
Prefetto sembrano non vederlo, preferendo distogliere l’attenzione dei
milanesi, individuando di volta in volta pericolosi soggetti, cui
rivolgere accuse e deliri securitari. Come se non bastasse, alla piovra
criminale si somma la piovra politica, spesso affine alla prima come le
indagini sembrano evidenziare, e in particolare il sistema di potere e
clientelare che Formigoni e gli uomini della Compagnia delle Opere hanno
in tutta la regione. Oggi tutta
l’operazione Expo si può dire sia gestita da uomini Cdo: da Sala, A.D.
di Expo Spa, a Fiera, proprietaria delle aree, al tavolo Lombardia
controllato da Formigoni, che si occupa di tutte le opere
infrastrutturali, ai comuni più interessati all’evento (il sindaco a
Rho, Masseroli l’uomo del PGT di Milano, i comuni della Brianza
interessati da Pedemontana e altri progetti previsti in nome di Expo).
La vicenda dell’acquisto delle aree, inoltre, rende ancora più chiaro
che gli appetiti affaristici sono tanti e che s’intrecciano alle lotte
intestine alla destra per le prossime elezioni amministrative. Appetiti
ben evidenziati dalla dichiarazione del Sindaco Moratti, che lamenta
l’assenza della città di Expo dal nuovo gioco Monopoli, in effetti
sarebbe il posto più adatto in cui collocare la rassegna.
In questo contesto solo Boeri e il PD milanese continuano a reclamare
soldi e attenzioni per Expo, forse perché devono salvare il proprio
ruolo di archistar e la fetta di business per le Coop. Siamo al
ridicolo, con la proposta di nuove aree dove fare la rassegna (da Arese a
Porto di Mare) e con Tremonti che si erge a paladino degli
Expo-scettici, dopo aver devastato scuola, università e ricerca per
trovare i soldi per le grandi opere. Così come fa sorridere l’ingenuità
di chi scopre solo oggi i rischi speculativi legati a Expo e propina un
inutile referendum dal sapore elettorale, imbarcando chi continua a
ritenere l’evento una grande opportunità per la città.
Solo un soggetto manca nella tragi-farsa: la popolazione della metro
regione lombarda, coloro che pagheranno i costi per i guadagni di
lorsignori. Sembra che Expo cali dall’alto e i soldi maturino nelle
fantomatiche serre. Sappiamo bene che non è così, che la città sta già
pagando i costi di Expo uniti e sommati a quelli della crisi. E che
solo la lotta può ostacolare certe derive.
Allora, aspettando che i milanesi “salgano sui tetti” e difendano quel
poco che resta da difendere di pubblico in questi territori e provino a
fermare per sempre Expo, non ci resta che augurarsi un intervento del
B.I.E., che togliendo Expo 2015 a Milano, ci eviti altre sciagure
economiche, urbanistiche, democratiche.
Ormai solo gli struzzi o chi in malafede può continuare a difendere Expo 2015.
Un Expo a misura di ‘Ndrina
Expo è una grande opportunità per ‘ndrangheta e mafia, lo strumento ideale per lavare soldisporchi e arricchirsi di profitti puliti.
19 / 7 / 2010