Ztl a Martignano, dalla difesa del territorio alla barriera economica

Osservazioni sul cambiamento radicale nella gestione del Parco

Utente: Volso
8 / 7 / 2012

La Ztl di Martignano è un tema che ha coinvolto moltissime persone e la maggior parte non sa quali sono le parti in causa e le problematiche annesse.

Quello che è in atto è un cambiamento radicale dovuto non a un puntiglio tecnico o legale, ma alla necessità di salvaguardare un ambiente che da troppo tempo subisce una pressione difficilmente tollerabile dal punto di vista ambientale.

Il parco di Martignano, e in particolare il lago, è un ecosistema delicato, il ricambio dell’acqua è estremamente lento (si è calcolato che per un ciclo completo ci vogliono 20-25 anni). Vi nidificano particolari specie di uccelli ed è una zona di passaggio anche per le migrazioni.

In questo contesto il lago ha subito non solo dei flussi insostenibili, ma anche comportamenti scorretti che hanno rasentato il vandalismo, che nulla ha a che vedere con la condivisione di un bene di cui tutti abbiamo diritto di usufruire.

Obiettivo esplicito della Ztl è regolare il flusso, che non dovrà superare (non di troppo, almeno questo è l’intento) i 1000 utenti giornalieri. Una cifra molto esigua rispetto la pressione che il lago ha subito ogni estate.

Detto questo, se è vero che è inevitabile che la difesa del parco passi per la Ztl (almeno nei mesi estivi), un parcheggio fuori dall’area protetta e un trasporto pubblico collettivo, questo non vuol dire che non ci siano gli spazi per mantenere il parco come una risorsa a cui tutti hanno in teoria e in pratica accesso.
Non sembra questa la strada intrapresa. Vediamo perché.

Quali sono gli attori principali nella gestione complessiva del parco?

-      Ente Parco Bracciano - Martignano

-      Comune di Anguillara

Ente Parco e Comune hanno dovuto risolvere prima di tutto il problema principale, il vecchio parcheggio sopra il cono del lago (“monte chiodo”). Intorno ai 1000 posti auto, nel cuore del parco, assolutamente insostenibile e incoerente nel contesto.

Perché non si è fatto prima? Di questo se ne potrebbe discutere per giorni, sta di fatto che il tempo è scaduto.  La chiusura del parcheggio arriva in concomitanza con l’ottenimento da parte dell’Ente Parco di un finanziamento di 2 milioni di euro da parte dell’Unione Europea (fondi Fas, fondo per aree sottosviluppate).

Cosa prevede questo piano? Diversi interventi: la trasformazione dell’ex mattatoio di Anguillara in un eco-museo, punti di bike sharing, la ristrutturazione di due mole e la nuova viabilità (sentieri e ciclabile).

Il piano è curato dall’Ente Parco e la tempistica di tutti gli interventi è ancora sconosciuta, infatti è tuttora inconcepibile pensare di salire a piedi (rinunciando alla navetta) percorrendo la stessa via polverosa dove passa il trasporto pubblico. Pochi i coraggiosi che si sono avventurati.


La gestione invece del nuovo parcheggio è di competenza del Comune di Anguillara, che ha regolato tutto con un bando a cui hanno partecipato varie cooperative. Chiediamoci, quanto incassa l’amministrazione?

Qui arrivano i nodi al pettine, qui abbiamo il vero problema gestionale.

Non nella concezione globale, sicuramente condivisibile, ma nei dettagli di un bando Comunale, dove sono decisi i costi del parcheggio e della navetta.

Qui il testo, per chi fosse interessato:

https://docs.google.com/open?id=0B_9W6tS34Pd8T00zUE40dUkwUDQ

Partenza dell’asta, 25 mila euro, si arriva ad un’offerta di 41 mila euro (considerata da alcuni esageratamente alta). Per questi 41 mila euro (che non sono una cifra da far spallucce, ma comunque risibili rispetto gli investimenti programmati di 2 milioni di euro) il Comune ha alzato una vera e propria “barriera economica”, in particolare per alcune fasce di utenti.

Nel bando viene specificata la frequenza del servizio navetta, che nel primo periodo in particolare è stato scandaloso, nonostante le clausole ben precise sui tempi di attesa.

Sullo stesso bando sono decisi i massimali delle tariffe:

- Euro 5,00 per l’intera giornata per le autovetture,

- Euro 3,00 mezza giornata

- Euro 2,00 per residenti

- Euro 3,00 per motoveicoli e ciclomotori

+ 2 euro a persona per la navetta (esclusi inferiori ai 10 anni).

Viene naturale chiedersi:

  1. 1. Visto che tante volte il bando non è stato rispettato, perché non è stato riassegnato ad un’altra cooperativa, come previsto?
  2. 2. Sui costi, possibile che il Comune si sia dimenticato di facilitazioni quali abbonamenti per famiglie?
  3. 3. Possibile che il Comune non si sia reso conto di applicare tariffe valide forse per un parco pienamente funzionante e non uno in progettazione?
  4. 4. Quanto il Comune ha investito in Martignano, della cifra incassata (che dovrebbe essere il ricavato del bando, più le multe e le concessioni delle attività commerciali) ?

Proviamo a rispondere

  1.  1. Evidentemente anche il Comune è mancato in qualcosa, non è stato chiarito esattamente cosa. Riassegnare ad un’altra cooperativa il servizio si sarebbe tradotto probabilmente in ricorsi o altri rischi legali che nessuno si è sentito in grado di affrontare.
  2.  2. Una dimenticanza nella migliore delle ipotesi. In realtà vengono nominati: “Il concessionario potrà prevedere abbonamenti, da concordare con l’Amministrazione”. Insomma come se una cooperativa, una volta vinto il bando, avesse un qualche interesse ad abbassare i profitti concedendo abbonamenti. Fantascienza.
  3.  3. Sì, il Comune di Anguillara è ben consapevole del fatto che si paga un servizio per un parco ancora a metà. Ma tale posizione è stata giustificata dall’assessore competente, il quale sostiene che “tutti dobbiamo per contribuire al progetto”.  Peccato che il “tutti” funzioni sempre e solo per pagare, mai per il resto e che comunque il Comune NON sostiene costi, visto il finanziamento da parte dell’Unione Europea. Il Comune da Martignano incassa solo, grazie al bando, le multe, le concessioni.
  4. 4. Per quanto ne sappiamo, nulla.

In poche parole il Comune ha toppato, alla grande, sul tema principale: la fruibilità e l’equità economica rispetto i servizi offerti.  La diminuzione del flusso è inevitabile, anzi è stata sempre auspicata da chi vuole preservare l’ambiente di Martignano, però si è inciso a riguardo aumentando le tariffe in cambio di lunghe attese al sole.

Andiamo ben oltre ogni discussione su conflitti di interessi o altre amenità di cui si è sentito parlare, argomenti sicuramente degni di essere affrontati a parte, ma che esulano e distraggono da una riflessione precisa sulla nuova organizzazione.

Il punto è che se ci deve essere un limite, giustificato da questioni ambientali, questo non può e non deve essere trasformato in una barriera economica, come invece sta accadendo ora a Martignano.

Di metodi per resistere a questa forzatura economica non ce ne sono molti, eppure sicuramente colpire il circolo vizioso è possibile evitando il parcheggio e l’uso della navetta.

Come fare, al momento non è semplice, mancando sentieri alternativi.  È possibile comunque tentare una salita in bici (muniti possibilmente di mascherina, per la polvere sollevata dal via vai dei mezzi, acqua e una buona dose di coraggio). Ma soprattutto è importante evitare di arrivare “spaiati” in più macchine, quando possibile lasciate la macchina in parcheggi gratuiti (ad esempio Stazione o zona Cimitero) ed utilizzare mezzi pubblici o mezzi alternativi, per chi ha buona volontà anche a piedi (volendo, anche la spola se si è in un gruppo numeroso di più macchine). Ovviamente, se possibile, cercate di presentarvi sempre con un residente a bordo in macchina (vista la differenza di prezzo).

Insomma, parliamo della nostrana arte dell'arrangiarsi.
Ma più incisiva sarebbe una sana protesta collettiva, per riportare con forza al centro del dibattito i costi del parcheggio. Costi di anno in anno aumentati fino al punto attuale, in corrispondenza con una crisi generale con la quale combattiamo quotidianamente.

Una protesta per ristabilire l’idea che la difesa dell’ambiente non può essere un cavallo di troia per assetti gestionali basati solo sul profitto, soprattutto quando si parla di patrimonio pubblico.