12.07.13 Bologna - Boicotta Granarolo

Volantinaggio contro il licenziamento di 41 facchini

12 / 7 / 2013

Si è svolta stamattina un’azione di boicottaggio contro i prodotti Granarolo davanti al supermercato Coop di via Montebello. Militanti dei centri sociali Tpo e Làbas hanno distribuito volantini informativi e hanno affisso false etichette sui prodotti per denunciare la grave situazione in cui versano i 41 lavoratori licenziati dal consorzio Sgb che aveva in appalto i servizi logistici per l’azienda di Cadriano. “Colpevoli” di aver richiesto il ripristino del pieno salario, i lavoratori sono stati scaricati dall’azienda e ora, dopo essere stati messi in cassa integrazione, chiedono semplicemente certezze sul proprio futuro.

Da mesi i facchini della Granarolo portano avanti una battaglia per poter tornare a lavorare in condizioni dignitose chiedendo che vengano rispettati i diritti dei lavoratori, primo fra tutti quello di sciopero.

L’azione di oggi rientra in una più ampia campagna di boicottaggio che sta mobilitando a livello nazionale diverse realtà sociali attorno a questa lotta. A Bologna gli attivisti dei due centri sociali sono prima entrati nel supermercato per coprire i prodotti della Granarolo con false etichette del tipo “latte intero a grande sfruttamento” o “il latte con più diritti di chi lo lavora”. Successivamente hanno distribuito volantini e hanno parlato con gli utenti del supermercato per spiegare loro il perché di questa campagna di boicottaggio.

La mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni finché l’azienda e le parti sociali non verranno incontro alle richieste dei 41 facchini.

Di seguito il testo del volantino distribuito e le false etichette attaccate ai prodotti Granarolo:

 

 

 

Compreresti dei prodotti sapendo che per farli arrivare sulla tua tavola è stata affamata un'altra persona? Riusciresti ad arrivare a fine mese rinunciando al 35% del tuo stipendio? Accetteresti di essere trattato da schiavo sul tuo posto di lavoro o faresti sentire la tua voce?

 

 

BOICOTTA LA GRANAROLO!!!

 

 

Da anni i lavoratori della logistica subiscono vessazioni, ricatti, soprusi in cambio di salari da fame. Ma è grazie a loro che ogni giorno nei supermercati arrivano le merci che poi compriamo. Molto spesso si tratta di migranti che a causa del ricatto del rinnovo del permesso di soggiorno sono costretti ad accettare le imposizioni di cooperative senza scrupoli.

Tutto ciò accade anche in aziende del nostro territorio, ad esempio presso la Granarolo dove i facchini hanno subito una decurtazione del 35% dello stipendio a causa di una cattiva gestione delle cooperative per le quali lavoravano. È per questo che nei mesi scorsi hanno deciso di protestare contro le condizioni di sfruttamento alle quali erano sottoposti, reclamando semplicemente il loro diritto ad un lavoro e un salario dignitosi. Invece di ascoltare le loro richieste l'azienda ha deciso di licenziarli.

I facchini della Granarolo però non si sono arresi e stanno continuando a lottare chiedendo garanzie per il loro futuro. La loro protesta coinvolge tutti quelli che credono che non si possano calpestare i diritti e la dignità di molti in nome dei profitti di pochi . È arrivato il momento di far capire che non si può usare la scusa della crisi come ricatto per contrattare al ribasso la vita delle persone. Si tratta di scegliere dove stare, dalla parte dei diritti e della dignità o dalla parte dei soprusi e dello sfruttamento. Ognuno di noi può dare il suo contributo, basta un semplice gesto: boicottiamo i prodotti della Granarolo finché non saranno garantiti ai lavoratori licenziati un salario e un futuro dignitosi.

 

Lasciamo fuori dalle nostre case lo sfruttamento, facciamo spazio ai diritti! Boicotta anche tu la Granarolo!

 

Adl Cobas e Coalizione dei Centri Sociali dell'Emilia-Romagna a sostegno della protesta dei lavoratori Si-Cobas della Granarolo

 

 

Bologna - boicottaggio Granarolo