Dalla Carte Europea dei Diritti
Fondamentali:
Introduzione
“l'Unione
Europea si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità
umana, della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà [..]
costituendo la cittadinanza dell'Unione e creando uno spazio di
libertà, sicurezza e giustizia”
Art. 1
“La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”
Dal
rapporto “Arcipelago CIE” dell'associazione Medici per I Diritti
Umani
“[..]
le caratteristiche di tali centri – tra cui la persistente
inaccessibilità per gli organi di tutela indipendenti e per la
libera informazione – hanno fin dal principio suscitato
giustificati timori circa il rispetto della dignità e dei
diritti fondamentali dei migranti trattenuti al loro interno.”
I
CIE producono barbarie e indegnità. Sono una mostruosità umana e
giuridica da ogni punto di vista.
Lo diciamo da 15 anni, e abbiamo
sempre avuto ragione.
Lo dicevamo di fronte ai primi CIE, come
nel 1998 al porto di Trieste, “aperti” con la forza della ragione
e spesso con le ragioni della forza, perché potessero entrare
avvocati, medici e giornalisti a documentare le condizioni inumane di
detenzione.
Lo abbiamo detto boicottandone la costruzione,
smontandone alcuni, assaltandone altri, liberando migranti prima che
vi venissero rinchiusi.
Questi lager devono essere chiusi e
aboliti.
Lo abbiamo detto e praticato da Gradisca a Bologna a
Lampedusa.
Quello di Gradisca è classificato dall'ASGI fra i
peggiori CIE di Italia, in un campo in cui non può esserci un meglio
ma può purtroppo esserci un peggio.
Abusi di psicofarmaci
documentati e ammessi, privazioni assurde in violazione persino delle
norme ministeriali (non possono avere spazi comuni, telefoni
personali e nemmeno un foglio di carta, perché è
infiammabile), rivolte continue e pratiche di autolesionismo talmente
costanti e diffuse che I medici dell'ospedale di Gorizia si lamentano
che le corsie, il pronto soccorso, i laboratori di radiografia ne
sono “intasati”.
Quel CIE, come tutti, dev'essere chiuso. Lo dice il Presidente della commissione diritti umani del Senato, lo dice la Presidente della Regione, lo dicono i medici. Perché è ancora aperto?
Non
si può pensare che tutto questo sia normale, in un territorio da cui è partita l'onda che ha chiuso quelle istituzioni totali che erano i manicomi. i CIE sono un'istituzione totale inaccetabile, e non si può pensare che
nessuno sia responsabile di ciò che accade.
Non
si può pensare che per essere riconosciuti uomini e donne portatori
di diritti, quelli universali che ci accomunano tutti, si debba
morire.
Il
CIE deve essere chiuso.
Il 17 agosto alle 17 siamo tutti al cie. Inventiamoci quello che non possiamo, possiamo quello che non pensavamo, ed iniziamo una campagna per chiudere quella mostruosità.
Ci
sono volte in cui non c'è un compromesso possibile.
Rete FVG contro il CIE
Vedi anche: Melting Pot