30 aprile e primo maggio 2020 due giornate di mobilitazione - "Riapriamo le lotte e la partecipazione"

29 / 4 / 2020

Un appello di Adl Cobas che invita alla mobilitazione nelle giornate del 30 aprile e 1 maggio. Due giornate che si daranno attraverso scioperi e azioni comuni nei diversi territori con l'intenzione di rimettere al centro - in questo contesto di pandemia globale - i bisogni, affinché gli effetti della crisi che seguirà questa emergenza sanitaria non ricadano sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici.

Dopo ormai due mesi di emergenza “Coronavirus”, estesa in tutto il mondo, emerge con sempre maggiore chiarezza che l’origine di questa catastrofe planetaria va ricercata interamente in un modo di produzione predatorio che, in nome del profitto, ha manipolato e devastato la natura.

Le conseguenze che sta producendo il Coronavirus, così come la varietà di catastrofi prodotte dai cambiamenti climatici, si scaricano con tutta la loro forza distruttrice sui lavoratori e sulle classi oppresse.

Per due mesi abbiamo visto che, alla faccia della retorica sul “restiamo a casa”, milioni di lavoratori hanno dovuto andare al lavoro, anche per attività “non essenziali”, spessissimo senza le garanzie di “sicurezza”.

Adesso, di fronte alla volontà di riaprire le attività produttive, dobbiamo dire con forza che è il momento per riaprire le mobilitazioni, perché non possiamo accettare che i costi di questa emergenza siano scaricati su lavoratrici e lavoratori (dipendenti, soci di cooperative, precari, intermittenti, stagionali, autonomi, informali, non retribuiti, migranti, domestici ecc.).

Per questo il 30 Aprile ed il Primo Maggio (giornata dei lavoratori) pensiamo sia necessario rimettere al centro i nostri bisogni, attraverso azioni comuni e scioperi.

Vogliamo che l’uscita dall’emergenza sia caratterizzata da un profondo cambiamento del sistema che ha prodotto questa catastrofe, perché non vogliamo “tornare come prima”, perché quella “normalità” era quella dello sfruttamento dell’ambiente, dei nostri corpi, quella della speculazione e del profitto.

Per questo i contenuti della nostra mobilitazione sono i seguenti: 

1. basta con le privatizzazioni nella sanità, grandi investimenti sulla sanità pubblica. Per il diritto alla salute ed alla sicurezza per tutte/i dentro e fuori i posti di lavoro.

2. garanzia del salario al 100% e del reddito di esistenza per tutti. per l’introduzione di un unico ammortizzatore sociale a copertura del nostro diritto ad una vita dignitosa.

3. garanzia del diritto alla casa, ai servizi sociali, all’educazione, alla cultura. blocco di sfratti e pagamenti di affitti, mutui, bollette. basta con tutti quelli che vivono di rendita sulle nostre spalle!

4. diritto all’esistenza e sanatoria per tutti i migranti senza documenti.

5. potenziare ed allargare le reti di solidarietà e mutualismo dal basso che creano nuovi servizi e legami sociali, fuori e contro le speculazioni sui nostri bisogni.

6. andare a prendere i soldi dalle rendite miliardarie, dagli speculatori e tagliare le spese militari.

"Diritti e dignità per tutte e tutti!

non vogliamo tornare indietro

e non pagheremo per i vostri disastri

vogliamo un mondo nuovo"