Bologna - Chiudere Casa Pound ovunque, ora!

15 / 12 / 2011

Tre anni fa abbiamo aperto una campagna: Chiudere Casa Pound a Bologna. Ovunque. Ora. Questo perché riteniamo intollerabile la presenza di una sede fascista nel centro delle nostre città. Non pensiamo assolutamente che Casa Pound sia un insieme di reduci e nostalgici nazi-fascisti, ma anzi nel suo dna riscontriamo una pericolosa organizzazione, un movimento di destra moderno, ampio, dal linguaggio contemporaneo ed in rapidissima espansione (finanziato anche da partiti di centrodestra). Le violentissime e ripetute aggressioni contro migranti, militanti di sinistra e studenti, sono l'esempio del loro vergognoso agire.

Abbiamo sempre reclamato ed agito la chiusura di queste sedi prima che i danni prodotti fossero troppo evidenti per essere fermati, prima che la sua diffusione diventasse metastasi. Abbiamo occupato le sale comunali concesse loro per dibattiti, li abbiamo allontanati dai quartieri quando in maniera organizzata volevano impedire volantinaggi antifascisti, e come noto, abbiamo chiesto alle amministrazioni che ne disponessero la chiusura.

Amministratori, politici, pensatori illuminati, editorialisti, si sono scomodati nel dire che ci stavamo sbagliando di grosso, che Casapound non è un'organizzazione pericolosa, invocando il diritto di parola per tutti, parlando di una Bologna così democratica che poteva contenere oramai tutto...

Questo lo scriviamo perché alla luce dei fatti si conferma l'importanza di quel percorso partecipato e condiviso nella città, per cui molti compagni sono oggi sotto processo Lo scriviamo e ne parliamo, perché pensiamo che dalla crisi non si esce per definizione con una nuova democrazia o più diritti. La crisi è uno spazio imprevedibile, dove le passioni tristi, l'odio e la violenza razzista (il tutto alimentato da decenni di cultura e politica intrisa da xenofobia) possono trovare sempre più spazio ed essere parte del nostro futuro.

E’ per questo che scriviamo, perché pensiamo che per uscire da questa crisi, con più diritti e più libertà, per creare società includenti, antirazziste e solidali dove i respingimenti e i pensieri leghisti alla Borghezio non trovino cittadinanza, bisogna costruire unità contro la crisi, connettere i conflitti, unire ciò che la crisi vuole dividere. E soprattutto bisogna considerare pericolosi tutti coloro che come Casapound predicano odio, razzismo, xenofobia, senza aspettare che poi le tragedie ovviamente si verifichino.

Chiudere Casapound, ovunque. Ora!

Sabato 17 dicembre partecipiamo al Presidio in Piazza Nettuno alle ore 10.30

Domenica 18 dicembre invitiamo tutti alla giornata Diritto di scelta! Insieme per sconfiggere il razzismo

Cs Tpo Bologna