Sono state 1502 le persone che sabato e domenica
hanno compilato la scheda di accredito all'ingresso del meeting di Uniti
contro la crisi al centro sociale Rivolta di Marghera. Una foto di
gruppo molto varia e colorata. Capelli bianchi e dreadlocks, studenti e
lavoratori, donne e uomini da tutto il continente e non solo in un
melting pot che non si vedeva da un pezzo. Rilassati, a loro agio, in
questa casa comune, Rivolta Pvc, accogliente e calda grazie al lavoro di
decine di uomini e donne, che magari non hanno compilato l'accredito
perché erano a casa loro, e che hanno reso possibile il meeting.
1502
persone provenienti da ogni parte d'Italia - ma c'erano pure due
persone provenienti dalla Svezia, due dalla Gran Bretagna e una dalla
Francia. Erano giovani (soprattutto) ma anche meno giovani in un
intreccio di età e generazioni che non è così usuale. C'erano molte
donne, giovani e comunque la maggior parte sotto i 45 anni. Studentesse,
ragazze impegnate in associazioni ambientaliste e di solidarietà, donne
lavoratrici nel mondo dello spettacolo e precarie.
Esponenti del
mondo associativo, reti studentesche e attivisti di spazi sociali sono
state le categorie che più hanno risposto all'appello di Uniti contro la
crisi. Nello specifico ecco allora i numeri: 445 sono stati quelli che
hanno detto di far parte di reti studentesche, medi e universitari.
Naturalmente moltissimi universitari, pur scegliendo la categoria «reti
studentesche», hanno confermato di svolgere lavoretti di vario genere
durante l'anno, quindi rientrano pure a pieno titolo nella categoria
«lavoratori precari».
Il mondo associativo è stato rappresentato da
410 persone. E anche qui si tratta di una costellazione che va dalle
associazioni ambientaliste più o meno grandi e note (da Greenpeace ai
vari comitati contro le discariche, contro gli inceneritori, e chi più
ne ha più ne metta) alle associazioni di solidarietà con i migranti.
Associazioni collocate in ogni angolo della penisola.
Gli attivisti
di spazi sociali sono stati 430. Anche qui molte donne, e militanti che
provengono dai centri sociali più tradizionali così come dalle realtà
che lavorano sulla questione della casa.
Il mondo sindacale è stato,
come era del resto prevedibile, l'altra corno del meeting. Sono stati
150 quelli che si sono descritti come appartenenti al mondo sindacale.
Tra questi sindacalisti, delegati, lavoratori. I meno curiosi di quanto
si sta muovendo nei territori, e anche questo in fondo era prevedibile
sono stati i partiti politici: soltanto 27 persone si sono qualificate
come tali. Infine ci sono state 30 persone che si sono qualificate come
senza appartenenze specifiche e dieci come esponenti dei media.
Accanto
agli ambiti di appartenenza e lavoro, le efficienti redattrici di
GlobalProject (molte donne anche per il sito di riferimento di questo
movimento) hanno anche scorporato i dati per provenienza geografica.
Così, se dal Veneto sono arrivate ben 600 persone, la regione più
presente a Marghera è stata senza dubbio il Lazio con 250 persone.
Dall'Emilia Romagna sono arrivate 170 persone, mentre da Marche, Friuli,
Lombardia e Trentino sono arrivate in totale 240 persone. Il sud è
stato rappresentato da 25 persone arrivate dalla Campania, 5 dalla
Calabria e 20 dalla Puglia. In dieci sono arrivati dalla Sicilia.
Dall'Umbria sono arrivati in 40, dalla Toscana in 50, dal Piemonte in
45, dall'Abruzzo in 5 e dalla Liguria in 7.
Ai 1502 che hanno
seguito la due giorni dal vivo bisogna aggiungere poi quanti l'hanno
fatto attraverso il portale di GlobalProject, che ha mandato in diretta
tutto il meeting.
Nella giornata di sabato hanno seguito la dirette e
visitato il sito più di 5000 persone: i contatti sono arrivati anche
dall'Europa. Più di 400 quelli che si sono collegati da Inghilterra,
Spagna, Francia e Germania. Dal resto del mondo si sono collegate oltre
200 persone, in particolare dal continente americano. Un notevole
aumento di visitatori si è registrato nella giornata di domenica: gli
accessi sono arrivati a 7000, dei quali più di un migliaio sono arrivati
da fuori Italia. Nel complesso delle due giornate la homepage di
GlobalProject ha raggiunto le 24000 visualizzazioni.
Dreadlocks e tute blu, identikit di un movimento
25 / 1 / 2011
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