Procura della repubblica presso il tribunale di Pordenone

30 / 4 / 2010

In data 30 Apile 2010 è prevista ad opera del sig. Giorgio Fidenato per gli Agricoltori Federati e  dal Movimento Libertario la semina di Mais OGM nel comune di Vivaro . Giova precisare che il sig. Fidenato è presidente di ‘Futuragra’ associazione che porta avanti il progetto della semina attualmente vietata in Italia ed oggetto di procedimento amministrativo di cui alla sentenza 183/2010 del Consiglio di Stato. Tale sentenza sanciva la necessità dell’amministrazione di procedere nell’iter autorizzativo ma, come noto, tale autorizzazione non veniva fornita a seguito dell’introduzione del decreto governativo 7.4.2010 che vieta il tipo di coltivazione in discussione. Si pongono quindi in contrasto con l’attuale ordinamento le intenzioni più volte ribadite da Fidenato e Dalla Libera come si evince dal seguente articola apparso sul magazine on line ‘newsfood’ : 

Vivaro (Pn) - Sarà un piccolo campo di 2-3 ettari, nel Comune di Vivaro (Pordenone), a ospitare, a partire da aprile, la prima coltivazione italiana di mais Ogm (organismo geneticamente modificato).   

"Finalmente sono libero di farlo", dice Silvano Dalla Libera, produttore di mais e vicepresidente di Futuragra, l'associazione di imprenditori agricoli che si batte per l'introduzione delle biotecnologie in agricoltura.  

Nel caso in oggetto (semina abusiva preannunciata per il 30 Aprile) Futuragra ha preso pubblicamente e apparentemente le distanze dalla proposta di semina effettuata dal sig. Fidenato perseguendo le sole vie legali ad oggi precluse dal chiaro dettato normativo di cui al decreto interministeriale firmato dal responsabile della politiche agricole Zaia e contro firmato dai Ministri della salute e dell’ambiente.  Tuttavia il dato inquietante è che nulla sappiamo in ordine alle reali intenzioni dei coltivatori in parola poiché, come si evince dal sito del movimento liebertario è tutt’ora in atto l’illecito tentativo di inquinamento come dimostra la comunicazione che testulemnte si riporta:

Pordenone, 26 aprile 2010

OGGETTO: FRIULI, PRIMA SEMINA DI MAIS OGM IN ITALIA

- Nonostante le polemiche strumentali conseguenti alla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato il via libera alla semina di mais O.G.M. (contenente l’evento Mon 810);

- Nonostante le intimidazioni avanzate da più di una associazione (politica e non) dopo la suddetta sentenza e le dichiarazioni di intenzione di seminare di alcuni agricoltori friulani;

- Nonostante il decreto dell’ex ministro Luca Zaia

Venerdì prossimo, 30 APRILE 2010, in Friuli, nella provincia di Pordenone, AGRICOLTORI FEDERATI e MOVIMENTO LIBERTARIO semineranno MAIS O.G.M.

La S.V. è invitata alla conferenza stampa che si terrà GIOVEDI’ 29 APRILE 2010, ALLE ORE 11 presso la sede dell’associazione di categoria AGRICOLTORI FEDERATI, in viale Lino Zanussi al n.3, in Pordenone.

Per informazioni, telefonare a: 

Leonardo Facco, amministartore delegato Movimento Libertario (335-8082280)

Giorgio Fidenato, presidente Agricoltori Federati (348-4199513)

Cordialmente

Giorgio Fidenato-Leonardo Facco

La necessità di verifica dei luoghi da parte di Codesta Procura si palesa evidente se leggiamo il tenore della altre dichiarazioni rilasciate dal sig. Fidenato e apparse sul ‘ il velino .it ‘ in data 27.4.2010:

‘.. riserbo assoluto sul luogo della semina… In attesa che si sblocchi la questione dal punto di vista legale Fidenato però passa ai fatti: “Dobbiamo capire ancora dove ma una cosa è certa: la semina ci sarà. Il decreto di Zaia è totalmente illegale, illegittimo e arbitrario – attacca il presidente dell’associazione Agricoltori federati ‘

Sempre la stessa persona  ha altresì dichiarato :

«Seminare Ogm - dice invece Giorgio Fidenato presidente di Agricoltori Federati e segretario di Futuragra ogm non è un reato. Su questo ce la vedremo di fronte al giudice. Se mai è lo Stato italiano fuorilegge». Venerdì 30 aprile alle 14.00 in un luogo seminerò - dichiara ancora «a fini dimostrativi» mais ogm contenete la sequenza genetica modificata Mon810.

Quindi abbiamo le dichiarazioni di Dalla Libera che dopo la sentenza del Consiglio di Stato (che si limitava a interloquire con i tempi autorizzativi ) già dava per scontato la sua creazione di un campo di Mais OGM nella campagna pordenonese e le inquitanti dichiarazioni di Fidenato che ci assicurano che ci sarà la semina vietata ma non sapremo dove rendendo così certo la sola circostanza che si dovrà procedere al fine di accertare in quale dei possedimenti dell’associazione in oggetto vi siano delle coltivazioni abusive onde vagliare l’impatto sulle limitrofe coltivazioni e più in generale impedire i rischi che hanno indotto il ministero dell’agricoltura , quello della salute e quello dell’ambiente a vietare la coltivazione del Mais OGM che si cerca di introdurre surrettiziamente.

Eppure, come detto, il decreto interministeriale del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, dello scorso 19 marzo, è stato controfirmato il 7 Aprile  dal titolare della Salute, Ferruccio Fazio, e da quello all'Ambiente, Stefania Prestigiacomo. Il decreto impone lo stop alla coltivazioni di mais ogm in Italia. La motivazione "squisitamente tecnica" della contrarietà, ha precisato Zaia in occasione della firma del decreto, è "nell'assenza delle condizioni che garantiscano la coesistenza fra coltivazioni ogm e coltivazioni ogm-free, come previsto dalla legge, condizioni che da più parti si sta tentando di presentare come fatto irrilevante".La circostanza, spiegò in occasione della firma il titolare delle Politiche agricole, è quella che vede "la contrapposizione insanabile fra il partito dei pro-ogm, che conta pochissimi sostenitori, e quello dei contrari agli organismi geneticamente modificati, che sono invece la stragrande maggioranza dei cittadini, oltre il 75% secondo gli ultimi sondaggi". La firma di Zaia al decreto giunse a meno di 24 ore dalla decisione presa all'unanimita' dalla Commissione prodotti sementieri geneticamente modificati di negare l'autorizzazione alla coltivazione del mais ogm.

Atteso l’insieme delle considerazioni fin ora svolte

CHIEDE

Che l’autorità adita svolga le opportune verifiche al fine di appurare eventuali profili di responsabilità penale per il mancato rispetto della normativa in oggetto. In particolare si chiede di verificare la lesioni della normativa in tema di reati ambientali e della disciplina di cui all’art. 440 del codice penale laddove si punisce chi corrompe o altera sostanze destinate alla alimentazione rendendole pericolose per la salute pubblica o ogni diversa fattispecie che il Procuratore riterrà verificata nelle condotte oggetto di indagine.

Pordenone, 30.4.2010