Assemblea cittadina in Piazza Prampolini. Cronaca multimediale del presidio

Reggio Emilia - Nè folli nè pazzi, ma lucidi assassini. Non sottovalutiamoli

Lanciato appuntamento per la manifestazione a Firenze. Ritrovo Sab. 17 dic. ore 11.45 Stazione Fs

15 / 12 / 2011

Per discutere dei gravi fatti accaduti in questi giorni a Torino con l’incendio del campo nomadi (Continassa) e del brutale assassinio compiuto a Firenze per mano razzista in cui hanno perso la vita Mor Diop e Modou Samb

Promuovono: Comunità senegalese Reggio Emilia, Laboratorio aq16, Ass. Città Migrante ,Pollicino Gnus, Montagna Antifascista, Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà Alternativa Libertaria, Collettivo Autorganizzato R60, Studenti in Movimento, Cobas Scuola Reggio Emilia, Fronte dei Giovani Comunisti, Spartaco/Rete Anticapitalista, “Partecipazione”-settimanale di informazione libera e indipendente”,Comitato Provinciale Acqua Bene Comune Reggio Emilia,, Ga3, Emergency RE, Amnesty RE, FIOM, CGIL, ANPI

Comunicato del Laboratorio Aq16

Si parla del gesto inconsueto di un “solitario”, di un “folle”, perchè la follia è incontrollabile e inspiegabile, giuridicamente palliativa e moralmente assolutrice. Si minimizzano e giustificano sotto l'incapacità di intendere un gesto anomalo i gravi episodi di violenza xenofoba e razzista che insanguinano Firenze e incendiano Torino.

Ma come ad Oslo in Norvegia la lucidità aberrante di una duplice azione terroristica nasconde un piano ben preciso di rivalsa sociale e culturale che impianta le proprie radici in becere ideologie del passato, trovando il consenso dei movimenti, dei gruppi e degli ordini dell'estrema destra europea, così noi non possiamo ignorare la matrice e l'origine degli omicidi di Firenze e del rogo di Torino. Non c'è alcun dubbio sull'irragionevolezza di gesti tanto gravi, così come non ci sono dubbi sulla razionalità della loro esecuzione.

La tensione sociale espressa da questi due episodi non può essere considerata come anomala ma va problematizzata e ricondotta ad un contesto ben preciso, il contesto della crisi che viviamo giorno per giorno. Le politiche razziste e xenofobe di questi ultimi anni, così come la propaganda politica, populista, dei movimenti e dei partiti come Casa Pound e Lega Nord, sono solo alcune direttrici materiali del contesto che fa da sfondo a questi episodi.

Si tende a tacere per non sentire. Si tende a occultare per non vedere, ma la sublimazione in violenza (omicida) delle tensioni sociali è un disegno chiaro e preciso nel complesso di un determinato piano ideologico-culturale.

Casseri, l'esecutore degli omicidi di Firenze, era già da tempo relatore di testi anti-semiti, che propagandavano persecuzione e odio etnico. Si è fatto della paura il movente e l'alibi, al contempo, della “follia generalizzata”.

Non si può restare indifferenti e passivi davanti ad una pericolosa escalation di episodi tanto gravi, che per quanto possano apparire dissociati, sono espressione di una guerra di basso profilo alle diverse soggettività sociali, secondo l'ispirazione culturale che enfatizza evocazioni di conflittualità del più forte sul più debole.

L'immagine che ci si presenta davanti è la stessa già vista nelle strade di Roma, di Napoli, di Castel Volturno, di Rosarno. L'immagine dello sfruttamento, dell'aggressione violenta e dell'intolleranza delle diversità, siano queste culturalmente presunte, politiche o sociali.

Sabato saremo a Firenze, per Samb e Diop trucidati durante il mercato, per tutti i migranti sfruttati nelle zone d'ombra del lavoro, per chi viene minacciato e colpito dalle aggressioni notturne e dagli attacchi incendiari, per tutti ed anche per noi.

Saremo a Reggio Emilia, ogni giorno, con i tanti che ci accompagnano e che ci hanno accompagnato nelle recenti mobilitazioni, per fermare e contrapporci al dilagare di questa “follia”, come viene dipinta dai media, che folle non è. Non possiamo accettare nella nostra città la presenza e le ingerenze di gruppi politici che sviluppano e diano adito ad un contesto di abbrutimento selvaggio del tessuto sociale, che attraverso estetiche comuni al resto dell'ultra-destra europea, riciclano le parole d'ordine di quella guerra a basso profilo del cane grosso sul cane piccolo. Casa Pound, come anche anche la Lega Nord, si inserisce, anche a Reggio Emilia, all'interno di questo tessuto politico che strumentalizza le tensioni sociali per riprodurre le proprie pratiche di intolleranza e persecuzione, come la nostra storia ha già visto accadere. La cittadinanza e l'amministrazione non possono più permettere che sia dato spazio di intervento e parola a simili gruppi. Per affermare un diritto d'esistenza inviolabile, per costruire un'alternativa alla crisi che produca un cambiamento significativo, culturale e sociale, non possiamo né ignorare né sottovalutare le responsabilità e il ruolo che gruppi politici, culturali o amatoriali come Casa Pound e la Lega Nord possiedono nell'innesco di escalation sempre più gravi e furibonde come quanto accaduto a Firenze e Torino. Non si può più dormire.

Laboratorio Aq16  

Dudu - Presidente Comunità Senegalese Reggio Emilia

Carla - SEL

Gino - Alternativa Libertaria

Caroline - Scuola di Italiano Città Migrante

Federica - Città Migrante

Umberto - Studenti in Movimento

Daniele - Laboratorio Aq16

Cgil

Fiorella - ANPI

Gianluca - Laboratorio Aq16