Venezia non ha Paura

10/12 set 2010 - Campo S.Giacomo dell'Orio.

8 / 9 / 2010

Instillando paure qualcuno guadagna spettatori. Sfruttando paure qualcuno vince elezioni. Spostando paure qualcuno ignora la salute pubblica e la tutela dell'ambiente. Assediati dalle paure, perdiamo ogni giorno gocce di libertà. La civiltà della paura non va da nessuna parte, non prende decisioni, assiste e borbotta. Le disparità diventano più forti, i problemi da risolvere più gravi. Ma anche vicino a te, vincendo paure, qualcuno getta le basi di un mondo migliore.

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Li sentimmo arrivare, era il 15 settembre 1996. Per la prima volta sentimmo la città attraversata dalla scampagnata domenicale dei secessionisti. Ammainarono le altre bandiere ed issarono quella del loro stato, quel giorno lontano.

Ci sentimmo attraversati, perché la cultura della nostra città era estranea alla secessione, al particolarismo. Quel partito qui, allora, non raggiungeva il 9% dei consensi. Ci sentimmo attraversati, perché scegliere Venezia fu uno sfregio calcolato alla tradizione multiculturale e multietnica della città.

Ma non reagimmo. Il rispetto per le idee altrui, anche pessime, prevalse sulla risposta. Ma oggi qualcosa è cambiato. Scomparsa l'agitata bandiera della secessione, solo la paura tiene insieme quella strana comunità ideologica. La paura dell'immigrato, la paura del futuro, la paura della crisi... la paura. Un collante povero e inacidito, che sembra tenere insieme gli opposti, all'ombra del quale spesso si celano interessi ben calcolati, un collante che non porta da nessuna parte, alimenta solo se stesso e i suoi cantori all'infinito. Tutti i problemi si amplificano nella civiltà della paura.

Finché qualcuno non ritorna alla realtà. Per tre giorni a Venezia discuteremo, perché vogliamo capire davvero, e canteremo, perché l'arte è pensare assieme.

- Di rispetto per l'ambiente e difesa del territorio, perché la nostra attenzione è a quello che ci circonda e non alle fantasie di un leader. Perché nel nome della ricchezza economica non si può trascurare la salvaguardia della qualità della vita, dell'ambiente, dei beni comuni, in una parola, del futuro.

- Di migranti, integrazione e identità, senza pietismo e senza timore di riscoprirci diversi. Opponendoci a chi mal nasconde l'odio nel retro d'una bandiera. Perché le paure indotte o reali non possono limitare la nostra capacità di riconoscere la dignità di ogni essere umano e non devono affogare nell'indifferenza i diritti di ciascuno di noi.

- In un viaggio verso Sud e ritorno, raccontando le esperienze di autogestione e di democrazia diretta e partecipata, perché senza futuro non si sfugge alla paura. Conosceremo i ragazzi dell'Aquila e di Cinisi capaci di ricostruire un altro mondo oltre le macerie. E poi di nuovo qui, a Venezia, dove gli studenti di Ca'Tron, con la loro preziosa esperienza di partecipazione, hanno acceso i riflettori sulle speculazioni immobiliari in città, sul bisogno di nuove attività non solo turistiche, sul bisogno di nuova residenzialità. Questo è il nostro programma ambizioso. Che forse non tutti capiranno, forse non oggi. Ma oggi abbiamo deciso di affrontare la paura più che i suoi evidenti effetti.

Perché oggi quel collante inacidito va oltre gli schieramenti, invade le storie di tutti, e, come una melassa, trasforma i sindaci in sceriffi, agita dalle finestre dei municipi di tutta Europa bandiere d'odio d'ogni colore. Una melassa che ci ruba ogni giorno gocce di libertà. Ed è con curiosità, senza toglierci il cappello davanti a lobby e padrini, che proveremo a pensare insieme a nuove alternative. E per farlo, abbiamo bisogno, del tuo, del vostro contributo in questi giorni, perché democrazia per noi è innanzitutto... partecipazione.

Cosa abbiamo da perdere? solo paure. E questa città non ha paura.

Venezia Città Aperta

Per info: [email protected]

Eventi

8/9/2010 12:30 > 12/9/2010 19:00

La locandina, Venezia non ha paura