A Fermo per Emmanuel contro il razzismo e l'indifferenza

6 / 7 / 2017

Ieri centinaia di persone hanno partecipato al corteo in memoria di Emmanuel, il profugo nigeriano ucciso a Fermo per mano razzista. Un corteo per non dimenticare un atto gravissimo e per chiedere una sicurezza fatta di diritti e giustizia sociale. 

La morte di Emmanuel e l’iter processuale con la liberazione dell’omicida è l’inaccettabile specchio di ciò che accede quotidianamente in Italia e in Europa.

La falsificazione della realtà prodotta dal leitmotiv della Lega Nord sui presunti privilegi goduti dai migranti, sull'impossibilità di accogliere tutti coloro che fuggono da guerre e miseria, sui fantomatici affari che farebbero le ONG ha portato ad una situazione in cui invece di cercare un modo per gestire fenomeni inarginabili come quello delle migrazioni, si continua a fingere di poter risolvere il problema con provvedimenti come il decreto Minniti, con l’accordo con la Libia sul controllo del mare e con i protocolli etici sulle ONG. Tutti provvedimenti che producono paura e morte invece che salvare e restituire dignità a chi fugge da guerre, persecuzioni, violenze e fame.

A Fermo appare assurda l'indifferenza di gran parte della comunità locale, e soprattutto di chi la rappresenta nelle istituzioni, il cui unico scopo sembra essere quello di garantirsi consenso per le prossime elezioni ipotizzando addirittura richieste di danni verso coloro che, denunciando ciò che è avvenuto, rovinerebbero l'immagine della città, senza parlare della lievissima entità della pena scontata all'assassino, che paragonata ad esempio alla repressione e alle pene che vengono quotidianamente inflitte a coloro che lottano per la garanzia dei diritti e per aprire spazi di libertà, appare quanto mai sproporzionata. 

In questo scenario cade definitivamente la maschera di un'Europa che mostra il suo vero volto: un'Europa che rappresenta sempre più solo interessi economici allontanandosi sempre più dall'idea di un'Europa dei diritti e dei popoli. L'ipocrisia delle pseudo soluzioni prospettate per gestire il fenomeno delle migrazioni ne dimostra la completa inadeguatezza: pensare di poter arginare tale fenomeno chiudendo frontiere o ipotizzando strutture di detenzione in Libia come è avvenuto per la Turchia elargendo 6 miliardi di euro ad un dittatore come Erdogan per bloccare persone che fuggono da miseria e guerre mantenendole in condizioni inumane, è una non soluzione. 

L'unica vera sicurezza, quella che avrebbe salvato anche Emmanuel, è quella dei diritti e della giustizia sociale. 

Nessuno spazio a fascisti e razzisti!

- Centri sociali delle Marche -