A fianco dei migranti-braccianti di Rosarno

Roma, comunicato di solidarietà del connettivo terraTERRA

18 / 1 / 2010

Il connettivo terraTERRA esprime la sua piena solidarietà ai lavoratori migranti che a Rosarno hanno espresso rabbia e rivendicato dignità di fronte allo sfruttamento sul lavoro, alle condizioni di vita disumane, alle violenze e alle discriminazioni subite.

Le vicende di Rosarno  riflettono un clima di crisi economica e sociale profonda, terreno fertile per una cultura razzista che sta crescendo e che si configura tristemente come una  guerra tra poveri.
Lo stato e i suoi rappresentanti governativi (Maroni in testa) non perdono occasione per difendere gli interessi economici di cui sono espressione attraverso il continuo allarme sulla sicurezza (fomentato dalla maggior parte dei media) e per mezzo di una sequela di leggi discriminatorie ed autoritarie. È  il ben noto gioco delle tre carte: spostare l´attenzione della popolazione dalle cause reali delle proprie difficoltà verso i bersagli di sempre.
… quello che governa il mondo è un sistema economico basato sul profitto e nell’agricoltura, come nell’industria o nell’edilizia le potenze economiche preservano sempre i loro guadagni e il prezzo della crisi viene pagato sempre dall’ultimo anello debole della catena . Tanto in campagna come in città.

Ma che succede nelle campagne? Fino ad ora i braccianti hanno lavorato 12 ore al giorno per 25 euro (i più "fortunati"!!) e vissuto in condizioni indecenti.  Solo braccianti migranti, posti in condizioni di inferiorità giuridica, possono cedere ad un simile ricatto! Mano d’opera a bassissimo costo, ricattabile, senza diritti… una massa migrante alla ricerca della possibilità di sopravvivenza per sé e per le proprie famiglie,  un esodo destinato inesorabilmente ad aumentare di pari passo con l’aumento delle disparità economiche e delle guerre nel mondo. All’interno del piano delle politiche agricole globali, che stanno concentrando le aree produttive spostandole verso i paesi non industrializzati del mondo,  si inserisce il processo di ristrutturazione dell’agro industria in Italia ed in Europa, che attraversa oggi una fase nella quale, per i piccoli e medi coltivatori, anche l’iper sfruttamento dei migranti non risulta più conveniente.  Il contadino non riceve il giusto compenso per il lavoro che svolge perché è il meccanismo della grande distribuzione a decidere i prezzi, sottopagando i prodotti della terra fino a far diventare più redditizio prendere i sussidi economici elargiti dalle Politiche Agricole Comunitarie (PAC), lasciando i frutti sugli alberi.. favorendo l’abbandono e la speculazione nelle nostre aree agricole. Per questo anche nelle campagne nasce l’eccedenza dei lavoratori (oggi migranti) e la conseguente necessità di liberarsene.  Non servono più!

Giustamente i lavoratori migranti a Rosarno hanno opposto resistenza! E ribellandosi, hanno portato prepotentemente alla luce le contraddizioni delle nostre campagne e i problemi vissuti sulla propria pelle, in quanto migranti, in quanto lavoratori sfruttati, in quanto esseri umani. La feroce reazione di buona parte della comunità rosarnese ha mostrato la criminale saldatura tra interessi macro e microeconomici, violenza ndgranghetista e pratiche razziste sobillate ad arte. La quotidiana solidarietà che altri rosarnesi tentano di praticare da anni nei confronti dei lavoratori africani è stata costretta alla ritirata di fronte alla violenza dei loro concittadini, inclusi quelli che,a loro volta sfruttati, impoveriti e non collusi con i poteri forti, troverebbero degli alleati naturali in quei "negri" che invece hanno deciso di scacciare

Il connettivo terraTERRA, rifiuta qualsiasi tipo di sfruttamento di lavoro bracciantile, in stretta connessione al rifiuto delle attuali politiche agricole. Noi, lavoratori e lavoratrici della terra e consumatori critici invitiamo i contadini e gli abitanti delle aree agricole che vivono questa situazione a sottrarsi alle dinamiche di sfruttamento e di razzismo, e a lottare con ogni mezzo a disposizione contro i veri responsabili: questo modello economico e le sue politiche nell’agro industria, che distruggono le nostre terre, producono povertà, avvelenano il pianeta, il cibo  e le relazioni umane.  Invitiamo tutti e tutte a prendere esempio dai braccianti-migranti di Rosarno, basta sopportare, basta cedere ai ricatti!

 No alla discriminazione! Diritti e dignità per tutti e tutte!! 

Connettivo terraTERRA

terraterra.noblogs.org

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