«Padova è dotata del migliore impianto di incenerimento dei rifiuti d’Europa»: lo dice il presidente di Acegas Aps, Cesare Pillon alla stampa. Per il profitto dell’impianto industriale sarà sicuramente così, ma dal punto di vista della salute dei cittadini?

A Padova il miglior inceneritore d' Europa, ma solo per i profitti!

29 / 10 / 2010

Padova, 29 ottobre 2010
Comunicato stampa

Dal resoconto sulla stampa locale della conferenza stampa dell’ amministratore delegato di APS Acegas, che tenta di rassicurare i cittadini giustamente preoccupati per i rischi per la salute e per l’integrità del loro territorio, veniamo a conoscenza, sempre che ce ne fosse stato bisogno, che la politica industriale di APS è quella di far funzionare l’inceneritore a pieno regime (le tre linee ormai fuse in un unicum, con buona pace della promessa chiusure delle “vecchie” linee; ma c’è ancora qualcuno che crede alle promesse dei politici in campagna elettorale?), anche facendo arrivare rifiuti da incenerire da altre province oltre che da tutta la provincia di Padova. 

Questo a conferma di quello che da tempo andiamo denunciando, cioè che esiste il progetto mai smentito di bruciare a pagamento (con grande guadagno per gli azionisti, non certo dei cittadini) la spazzatura proveniente da Treviso e che le scelte in merito al ciclo dei rifiuti vanno verso la riaperture di discariche (Roncajette docet) e il continuo aumento della capacità dell’inceneritore di Camin. Per il momento la crisi economica e le le proteste dei comitati hanno bloccato la quarta linea, ma fino a quando?
E’ evidentemente questo ciclo dei rifiuti è in palese contrasto con il ciclo virtuoso della raccolta differenziata spinta, del riuso, del riciclo, della riduzione degli imballaggi, che nei luoghi in cui è stata applicata rigorosamente ha portato alla inutilità di grandi ed inquinanti discariche e di inceneritori più o meno “sicuri”.

E non ci rassicura affatto sentire che le emissioni non superano i limiti di legge (ci mancherebbe anche questo!) e sono inferiori a quelle dei cementifici (sic!), perchè numerosi studi medici epidemiologici indipendenti (proprio quelli che mancano sull’inceneritore di Padova) hanno dimostrato che nella popolazione che vive nelle vicinanze degli inceneritori ( anche in conseguenza del sommarsi di numerose fonti di inquinamento) si presentano a lungo termine, per l’ esposizione dell’organismo a sostanze dannose anche in bassa quantità ma per lungo tempo, patologie degenerative e tumorali in modo statisticamente significativo, patologie che colpiscono in grande misura soprattutto i bambini, per la composizione del loro organismo e la rapida crescita.

Anzi, proprio la presenza dei 3 cementifici della bassa padovana che si trovano in linea d’aria a circa di 20 km dall’inceneritore, con il loro pesantissimo carico inquinante, dovrebbero invitare alla riflessione i nostri amministratori. Si deve invertire la rotta e procedere nella direzione della dismissione progressiva degli inceneritori come dei cementifici, in quanto con le loro combustioni e produzioni stanno creando una situazione di profondo pericolo per la salute di tutti i cittadini del nostro territorio.

COMITATI "LASCIATECI RESPIRARE" DI PADOVA E MONSELICE