Parma, la SRU contro l'abbandono dellle case popolari nel quartiere San Leonardo

Case sfitte: speculazione in corso!

Volantino distribuito in via Firenze durante il presidio di venerdi 4 dicembre

4 / 12 / 2009

La crisi economica che ci circonda è un dato di fatto in tutto il mondo e non risparmia la nostra città: ogni giorno la cronaca locale è dominata da notizie di aziende che mettono in cassa integrazione o licenziano direttamente i lavoratori. Il problema abitativo che sta affliggendo una sempre più larga fascia di popolazione è una delle prime conseguenze di questa crisi. Da questo punto di vista le ripercussioni sul nostro territorio sono forti e siamo ben lontani dall’intravedere soluzioni. Le istituzioni e gli enti locali, abituati ad un sistema sociale che si è sempre basato sugli alti livelli occupazionali dell’Emilia-Romagna e di Parma in particolare, si trovano assolutamente impreparate nella gestione della precarietà sociale diffusa, sia per quanto riguarda le leggi e i regolamenti attuali, che per  le iniziative e i progetti politici di breve e lungo termine. Basti pensare al fatto che se non hai regolare contratto di lavoro al momento dell’assegnazione non hai neppure il diritto ad avere la casa popolare.

Che il problema abitativo sia in forte aumento è un dato incontestabile. A  Parma, nei primi 6 mesi del 2009, l’aumento degli sfratti esecutivi è stato del 30% rispetto allo stesso periodo del 2008 e le domande per l’assegnazione di Case Popolari sono quasi raddoppiate, si va dalle 965 richieste del 1999, alle 1200 del 2006, alle 1659 del 2008. Teniamo presente che il 48% delle richieste viene da famiglie che hanno un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 4.500 euro, quindi persone che in alcun modo possono pagare un affitto sul mercato privato o una rata di un mutuo.

Domani pomeriggio alle 17 saremo riuniti in un presidio davanti alla Prefettura di Parma per chiedere al Prefetto il blocco degli sfratti a causa dell’attuale emergenza sociale. Il Prefetto ha il potere di farlo e se ci fosse la volontà politica si potrebbe evitare che tante famiglie siano buttate in strada questo inverno.

Oggi vogliamo denunciare le tantissime case popolari lasciate vuote per anni, le politiche fallimentari di ACER e Comune di Parma che svendono il patrimonio pubblico mettendo all’asta le case popolari e con i soldi ricavati costruiscono alloggi a canone convenzionato e non nuove case popolari. Per volontà politica hanno infatti deciso di non costruire più case popolari proprio quando in Europa le case popolari sono considerate una soluzione efficace al problema abitativo e gli stati europei continuano ad investire molto più dell’Italia in questo settore. Possiamo supportare queste affermazioni con numeri e documenti, ma non è questo il momento per i dettagli tecnici. Ognuno di voi che abita in questo quartiere conosce la lunga lista di appartamenti popolari che rimangono vuoti per anni e non ha bisogno di leggere i verbali del Consiglio Comunale dove, ad esempio, ad inizio 2008 si dichiarava che risultavano non assegnati 100 appartamenti.

Oggi vogliamo rimettere al centro il diritto all’abitare, rilanciando un piano casa regionale, che preveda i seguenti punti:

-    BLOCCO DEGLI SFRATTI

-    ESTENSIONE RETROATTIVA DELLA SOSPENSIONE DEL PAGAMENTO DELLE RATE DI RIMBORSO DEI MUTUO PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ (Provvedimento già adottato dall’ABI dal 2010 ma che necessita di estensione a chi è già insolvente)

-    FINANZIAMENTI PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

-    REQUISIZIONE DEGLI ALLOGGI SFITTI DI PROPRIETÀ PRIVATA E UNA POLITICA FISCALE RIGOROSA NEI CONFRONTI DEI GRANDI PROPRIETARI IMMOBILIARI

-    BLOCCO DI NUOVE COSTRUZIONI E STOP ALLA CEMENTIFICAZIONE INUTILE DEL TERRITORIO

LOTTIAMO PER IL DIRITTO ALLA CASA

S.R.U. Società di Riappropriazione Urbana