Agcom, il poliziotto della Rete

L'esecutivo di Mario Monti avrebbe intenzione di dare al garante carta bianca sulla rimozione di siti e contenuti pirata. Ecco cosa aspettarsi

29 / 3 / 2012

L' Agcom avrà il potere di oscurare interi portali o rimuovere contenuti specifici che vìolino il diritto d'autore. Senza l'ombra dell'intervento di un giudice.

Questo il contenuto di una bozza pubblicata oggi da La Stampa e relativa alla posizione del governo in merito al discusso regolamento del garante delle Comunicazioni sul rispetto della paternità dei contenuti su Internet.

Il presidente Agcom Corrado Calabrò, presentatosi due volte in Senato nel corso degli ultimi 14 giorni, aveva fatto esplicito riferimento a un intervento dell'esecutivo di Mario Monti. Secondo il testo che circola da questa mattina, la squadra di tecnici avrebbe intenzione di dare ad Agcom il triplice ruolo di vigile, giudice e poliziotto e si scrolla di dosso il peso delle direttive europee in materia di commercio elettronico, che sollevano i provider dalle colpe degli utenti disobbedienti, con l'abrogazione degli articoli ad esse collegati.

Chi ci dà l'accesso alla Rete sarà dunque obbligato a intervenire laddove Agcom punterà il dito. Contattato da Wired.it, il senatore Vincenzo Vita parla del testo come di "una sberla al parlamento" e si dichiara "ottimista" in merito a una modifica dello stesso. "Il fatto che sia circolato", afferma, "ne comporterà probabilmente la cancellazione".

Ricordiamo che in tutto ciò il fattore tempo è cruciale, il mandato dell'attuale consiglio dell' Agcom scade fra un mese e mezzo e l'approvazione del regolamento, che sarà eventualmente essere gestito dalla nuova squadra, dovrà avvenire nei tempi. Occhi più che mai spalancati, a questo punto, su una reale presa di posizione di Monti & Co.: verrà davvero tutto lasciato nelle mani di Calabrò, ignorando di fatto i dibattiti di queste settimane, o ci si prenderà il tempo necessario per affrontare a livello legislativo un argomento tanto delicato?

Tratto da daily.wired.it

Per ulteriori approfondimenti 

Dall'Espresso

L'Agcom potrà censurare il web

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