Agenda Mari&Monti

il Natale ci regala la salita in politica di Monti

di Bz
27 / 12 / 2012

Dopo il cinepanettone elettorale prenatalizio, siamo giunti alla natività, alla salita in politica di Monti, con la sua Agenda politica, coi suoi tweet. Era nei fatti – come ebbe a dire per le dimissioni Napolitano – come lo hanno fortemente sospinto le esternazioni dei boss europei; tutto lineare, tutto, già, definito. Un déjà vu!? No, non mi pare proprio.

Non siamo mai stati abbarbicati alla Costituzione, alle sue forme, ai suoi rituali civili, ma non possiamo non rimarcare come la chiusura della legislatura, con lo scioglimento anticipato delle Camere, sia stata la più inusuale: nessun voto di sfiducia, nessuna dichiarazione politica ufficiale e/o formale delle forze politiche parlamentari che sostenevano il Governo Monti. È una crisi extraparlamentare quella che dimissiona Monti, così come il mandato a costituirlo lo è stato. Napoletano l’esegeta della Costituzione, il suo strenuo difensore, che ad ogni piè sospinto ce l’ha citata, è stato, nei fatti, colui che più ha creato dei vulnus in essa: dopo aver bruciato sul rogo il giudice Ingroia, non gli resta che stupirci con il conferimento dell’incarico a formare il neo Governo postelettorale.

Non sappiamo ancora per certo se il senatore Monti, rimanendo al governo del Paese, farà una sua Lista elettorale, ma tutto sembrerebbe indicarlo: anche questo è abnorme, il capo del Consiglio dei Ministri di un Governo Tecnico, si candida a succedere a se stesso, mentre è governante ed autodimesso, in qualità di leader politico. Cazzo, vien quasi voglia di dire che ha ragione il Cavaliere quando tuona al grande Complotto istituzionale ed europeo.

Insomma questa III Repubblica Italiana nasce male e rischia di proseguire peggio. Si va alle elezioni con il Porcellum, da tutti denunciato e da tutti mantenuto per fruire dei vantaggi del premio di maggioranza, scommettendo ciascuno di vincere, con le Camere immodificate, con tutte le prebende in appannaggio ai futuri deputati e senatori, che naturalmente, ora, si impegneranno a questo e quello …. pensate a qualcosa di positivo sul piano istituzionale, sociale, economico e politico se ci riuscite. Io no, a meno che non vogliate dare dei numeri dello spread !?!!

L’Agenda politica montiana è costruita – andate a leggerne i punti – per non scontentare alcuno, in perfetto stile postdemocristiano: un po’ di liberismo, un po’ di neo welfare, un quid di statalismo e di neo federalismo, una briciola di patrimoniale e di detassazione d’impresa. È  fatta ad arte per la costituzione del nuovo grande Centro, già inglobando gli interlocutori negli schieramenti potenzialmente concorrenti, con i vari Frattini ed Ichino, pronti e proni.

Il resto, purtroppo, è noia, noia mortifera.

Il Cavaliere sbraita in tutte le tv per recuperare uno share decente per il suo clan, ma lo si vede che è decotto, è il suo viaggio nel tramonto, durante il quale non lesinerà cattivi colpi di coda a cui è attaccata, per una sopravvivenza politica extraterritoriale, una Lega Nord in convalescenza.

Il Bersani, ancora una volta tranquillizza i mercati attraverso le pagine del Financial Time ed esorcizza Vendola, garantendo fedeltà al fiscal compact in Costituzione: siamo in una botte di ferro, ci ammacchiamo in tutte le parti.

Al Grillo, più di qualcuno tira il martello, sbrecciando la compattezza del muro da cui pontifica, certo è che, tutti,  gli hanno reso assai facile il mestiere di politico oltre che quello di comico, li farà ridere ancora amaramente.

Dai margini dell’agone politica ci arrivano segnali incerti, confusi, probabilmente fuori tempo massimo; forse è meglio così: la partita istituzionale se la giochino loro, noi vogliamo giocare in campo aperto.

Bz