Alessandria - Dedicato ad Abba

Inaugurato il torneo antirazzista di calcetto

25 / 5 / 2010

E’ iniziato domenica 23 maggio 2010 il Torneo Antirazzista di calcetto “Dedicato ad Abba”. Il nuovo appuntamento calcistico è organizzato all’interno del Laboratorio Sociale Ex Caserma VVFF dalla Polisportiva Antirazzista Uppercut, insieme alle associazioni e alle squadre delle comunità migranti alessandrine (Deportivo Ecuadoreño, Associazione Senegalesi di Felizzano, Senegalesi di Alessandria, Associazione Marocchini di Alessandria), alla squadra delle famiglie in lotta della Rete Sociale per la Casa, alla squadra della Comunità di San Benedetto e a singoli attirati e suggestionati da questo modo degno di vivere lo sport.

Ormai da più di un anno all’interno della palestra, gestita autonomamente dall’Uppercut e diventata luogo di incontro e interesse per molte realtà sportive alessandrine, si sta costruendo e vivendo un modo alternativo di praticare sport: popolare perché libero e accessibile, degno perché solidale e meticcio, dal basso perché autonomo e svincolato dallo sfruttamento delle passioni. Oggi lo sport ha anche assunto il ruolo di strumento di memoria, non quella vuota che si inchioda al passato, ma quella attiva, dove la riflessione e il ricordo prendono corpo e consistenza, si trasformano in valori, in indignazione, di volontà di azione e cambiamento per il futuro. Per tutta la Polisportiva Antirazzista Uppercut e per le altre 13 squadre, dedicare il torneo ad Abba significa questo.

Crediamo superfluo ricordare che Abba, Abdullah all’anagrafe, era un ragazzo originario del Burkina Faso cresciuto a Milano, un ragazzo nero e in quanto nero ucciso a bastonate da due commercianti, padre e figlio. La scintilla che aveva fatto esplodere la cieca violenza razzista era  stato un pacchetto di biscotti “scavallato” al botteghino del milanese. Era il 2008. Sono passati due anni e quel che è successo sembra sempre più il sintomo della malattia che quotidianamente affonda le sue metastasi nei nostri territori. Una malattia che attraverso la paura, l’intolleranza, la violenza riduce la società in un informe agglomerato lobotomizzato, che nel nome di una falsa sicurezza delega pensiero e libertà e acquisisce lo specchio deformante del razzismo come strumento con cui guardarsi e guardare la realtà, affidandosi a truffatori e capipopolo dalla camicia verde.

Era il 2008 e di acqua putrida sotto i ponti ne è passata. Sempre più occorre avere strumenti e luoghi per costruire l’alternativa ad una società che tollera il concetto di clandestinità applicata a persone innocenti, che spoglia dei più elementari diritti uomini e donne perché fuggono da miseria e guerre, che costruisce nuove forme di schiavismo tra le pieghe delle leggi più bieche in tema di migrazioni. Razzista è l’aria che si respira in un Paese che tollera tutto ciò. Noi vogliamo essere quell’alternativa. Lo diciamo quotidianamente e lo diciamo oggi, dicendo che Abba vive, dicendo che non si deve respirare per forza aria avvelenata.

Da oggi, fino a metà giugno, 14 squadre di migranti e italiani proveranno a dirlo su un campo da calcetto, vivendo lo sport come vorrebbero che fosse tutti i giorni la propria vita.

LISTA SQUADRE:

Uppercut A, Uppercut B, Uppercut C, Salvatore Carrozza Team, Deportivo Ecuadoreño, Deportivo Junior, Casablanca, Il sole del deserto, Associazione Senegalesi di Felizzano, Atletico Senegalese, Amir, Terra di Speranza, Associazione San Bendetto al Porto, Los Condores (Colombia-Sicilia connection).