Alessandria - Il comitato Ridatecilteatro annuncia 100 giorni di silenzio

22 / 12 / 2011

Il Comitato Ridatecilteatro si esprime, ancora una volta, tramite un comunicato per rendere pubblica la propria posizione/opinione sulla nota “questione teatro di Alessandria”

1)   Prendiamo atto che l’amministrazione comunale ed il consiglio di amministrazione del TRA hanno dichiarato che in 100 giorni si bonificherà l’intera struttura, che si riaprirà il teatro e le attività riprenderanno nella loro sede naturale, che l’edificio verrà rimodernato e reso più efficiente anche per il rinnovato sistema di riscaldamento e climatizzazione.

In virtù di queste precise affermazioni il Comitato Ridatecilteatro non interverrà sulla vicenda per i prossimi 100 giorni, in attesa (trepidante) della riapertura e delle soluzioni prospettate.

Detto ciò vogliamo, però, precisare ancora una volta che siamo nettamente in disaccordo sulle soluzioni adottate dalle due amministrazioni per quanto riguarda l’affidamento dei lavori di pulizia/bonifica alla ditta Switch 1988 e non ci convincono le cifre dichiarate.

Come riteniamo non del tutto congruo e poco rispettoso delle norme amministrative, l’affidamento all’Amag e alla ditta Restiani del contratto per la risoluzione dell’impianto di climatizzazione e riscaldamento il cui costo di 600 mila euro sarebbe a carico dell’Amag (?) e comporterebbe (automaticamente?) l’allungamento del contratto di gestione calore di altri 5/6 anni.

In più non ci stanchiamo di sottolineare che c’è stato un serio danno a uno stabile pubblico e alle attività tradizionalmente svolte in esso, per responsabilità precise di un’azienda privata a cui era stato affidato un incarico di manutenzione straordinaria senza la ovvia richiesta fideiussoria e in una situazione di palese violazione dello Statuto dell’ente stesso e delle norme della Pubblica Amministrazione.

2)   Prendiamo atto della sentenza di non luogo a procedere per Elvira Mancuso, Lorenzo Repetto, Carlo Cazzulo e Paola Bonzano e non ci sentiamo, francamente, di recitare la frase di rito “rispettiamo le decisioni della Magistratura”, ci limitiamo a prenderne atto!

La teoria che la decisione di un c.d.a. in convocazione non straordinaria e senza il numero legale, possa deliberare per motivi di urgenza non ci pare (ma è un’opinione!) si attanagli alla realtà dell’accaduto, come più volte scritto e testimoniato non soltanto dallo scrivente Comitato.

Vogliamo ricordare ai cittadini di Alessandria che il comma 8.6 dell’art. 8 dello Statuto della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino recita: “Per la validità delle sedute occorre la presenza della maggioranza assoluta dei suoi componenti”.

3)   In tutto questo tourbillon di cifre che pare siano a carico di tutti e di nessuno, vogliamo ricordare che 6 lavoratori e il personale di cooperativa hanno perso il posto di lavoro: forse sono danni collaterali a questa “splendida occasione per rilanciare il teatro” come soavemente potrebbe dire l’arguto Assessore alla Cultura del Comune di Alessandria.

Infatti la Presidente del TRA orgogliosamente ha dichiarato che si tratta di “un lavoro pari a 1 milione e mezzo”. E questo, forse, può essere definito il costo dell’intera operazione. A carico di chi saranno queste spese? Di chi ha provocato il danno o della comunità?

4)   Vogliamo anche stigmatizzare che questa situazione avrebbe dovuto e potuto trovare una approfondita valutazione di carattere amministrativo, economico e politico nelle sedi istituzionali preposte se le forze politiche di minoranza in un’azione comune, al di là dell’impegno di singoli consiglieri, attraverso le loro rappresentanze consiliari, fossero state in grado di analizzare il problema con tutti i suoi lati oscuri e avessero, quindi, espresso una chiara e netta posizione. Una mancanza stravagante e non facilmente interpretabile.

Chiudiamo questo comunicato ribadendo il nostro prossimo silenzio d’attesa per 100 giorni.

Vogliamo, però, in questo spazio esprimere la nostra più sentita e rispettosa solidarietà ai cittadini di Casale Monferrato nella loro battaglia per la tragedia colpevole dell’amianto Eternit che ha prodotto la morte di tante e tante persone. La tragedia di Casale non è certo paragonabile alla vicenda alessandrina e un paragone simile sarebbe oltraggioso, però proprio per questo sentiamo il dovere civico e morale di ricordare che la RESPONSABILITÀ nei confronti della collettività non può mai essere derogata in nome del potere e del profitto.

Comitato Ridatecilteatro