Alfredo Cospito: negata la possibilità a Radio Onda d'Urto di aggiornare sulle sue condizioni di salute

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del carcere di Sassari ha diffidato la dottoressa Angelica Milia a rilasciare dichiarazioni sullo stato di salute del detenuto.

24 / 1 / 2023

La vicenda di Alfredo Cospito sta assumendo contorni sempre più gravi. L’anarchico ha superato i tre mesi di sciopero della fame e nell’ultima settimana ha perso oltre 10 Kg. Nonostante questo, l’accanimento nei suoi confronti da parte dello Stato sta valicando ogni confine e attacca anche la libertà d’informazione e il diritto di parola, di cui spesso nel nostro Paese c’è una visione distorta.

Ieri, lunedì 23 gennaio 2023, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del carcere di Sassari, dove Cospito si trova in regime di 41 bis ha comunicato al suo avvocato, Flavio Rossi Albertini, il nulla osta alla visita in carcere a Cospito da parte della dottoressa di fiducia, dottoressa Angelica Milia per verificare lo stato di salute del detenuto. La dottoressa è stata più volte ai microfoni dall’emittente Radio Onda D’Urto ed evidentemente questo ha destato la preoccupazione dei dirigenti del carcere che hanno diffidato la dottoressa a rilasciare dichiarazioni alla radio bresciana «al fine di non vanificare le finalità del regime di cui all’ex art. 41 bis O.P. Ulteriori dichiarazioni rese in tal senso».

Radio Onda d'Urto Cospito

La nota è firmata dalla dottoressa Carmen Forino, da pochi giorni direttrice-reggente del carcere di Sassari, che conta al proprio interno 424 persone, di cui 92 in regime di 41bis. «Si tratta di un provvedimento gravissimo, un attacco che non riguarda solo la nostra emittente (che trasmette dal 1985 come testata giornalistica regolarmente iscritta al Tribunale di Brescia)» si legge in un comunicato di Radio Onda D’Urto, «ma più in generale la libertà di informazione e che denota un accanimento repressivo-carcerario contro il detenuto anarchico, di cui evidentemente non si vogliono far conoscere le condizioni di salute sempre più critiche. Evidentemente rompere il silenzio in cui si vuole far morire Alfredo rappresenta qualcosa che “vanifica le finalità del regime di cui all’ex art. 41 bis O.P».