Per una volta siamo con Napolitano, certo non nel metodo ma nel merito: siamo per la libertà, per la dignità e il rispetto dei diritti dell’uomo, sempre e comunque, anche se riguardano una parzialità della popolazione detenuta, anche se vi è il rischio concreto che ne benefici Berlusconi

Amnistia e indulto

di Bz
9 / 10 / 2013

Noi siamo per la libertà. Innanzi a tutto.

Liberarsi della necessità del carcere è stata una felice suggestione ed uno slogan storico patrimonio dei movimenti a cui si sono abbeverati molti garantisti e giornalisti, diventati guru in materia di giustizia ma che troppo in fretta si sono dimenticati che la giustizia era, è, raffigurata dagli antichi come una dea bendata: cieca per non vedere chi ha di fronte, per non essere influenzata da chi deve giudicare. Mitologia idealistica e realtà non vanno molto d’accordo, ben lo sappiamo, ed è tanto più vero nel caso della dea Giustizia, posto che è espressione diretta di chi detiene il Potere.

Nessuno si faccia illusioni, storicamente così è stato.

Una decina di giorni addietro avevamo registrato, cogliendo dichiarazioni e commenti rimasti sottotraccia nella comunicazione dominante, qui su Globalproject.info, l’urgenza di una misura che potesse alleggerire la pressione interna al pianeta carcere, già messo all’indice dalla Corte di Giustizia europea in più di una occasione.

In partenza per la Polonia – è un vizio comune rilasciare dichiarazioni impegnative dall’estero – il presidente Napolitano ha inviato un messaggio alle Camere per sollecitare un intervento di amnistia e di indulto in tempi stretti per “alleviare una vergogna internazionale” consapevole di prestarsi al rischio di “ingiustificabili distorsioni” anche se è “prerogativa del Parlamento perimetrare il provvedimento”.

Napolitano, da buon presidente presidenzialista e di governo, ha usato il messaggio alle Camere per imprimere un non derogabile impegno ed urgenza al Governo e al Parlamento.

Per una volta siamo con Napolitano, certo, non nel metodo ma nel merito: siamo per la libertà, per la dignità e il rispetto dei diritti dell’uomo, sempre e comunque, anche se riguardano una parzialità della popolazione detenuta, anche se vi è il rischio concreto che ne benefici Berlusconi.

Ci fanno inorridire i giustizialisti d’accatto, di tutte le risme, sia che provengano da fogli come “il Fatto quotidiano”, dai blog del Movimento 5 Stelle, da vetero comunisti duri e puri.

Sono quelli che tirano in ballo la Costituzione ad ogni piè sospinto ma non ne riscontrano alcuna lapalissiana violazione nello stato di detenzione bestiale di migliaia di persone.

Sono quelli che tutto vorrebbero, giustizia, reddito, tutte le libertà individuali e collettive ma però….

E il “ma però” li blocca, impedisce loro di fare anche il minimo passo verso una modificazione reale del presente, del groviglio dei blocchi incrociati. Basta, anche di voi non se ne può più!!!

Guardate, lo sappiamo benissimo che per i provvedimenti annunciati ci vuole una maggioranza parlamentare amplissima, che senza i voti di tutto il PDL non ci sono spazi di manovra, che la perimetrazione dei reati ascritti al demonio Berlusconi sarà pressoché impossibile.

Ma chi se ne frega se lo scambio delle figurine è di 1 a 30.000. Non c’è rapporto tra anche un solo giorno di carcere per migliaia e l’affidamento ai servizi sociali di 1, Lui, che comunque continuerà il suo sporco gioco politico.

Oppure volete, da mestieranti e mestatori, aizzare il popolino per tenervi stretto l’elettorato, appunto, del popolino.

 Ma dai, smettetela di cianciare ed abbaiare, e non prendeteci per il culo.