Ancona - Sciopero di 2 ore e blocchi stradali Fiom contro il governo Monti

Mobilitazione degli operai dei cantieri navali contro l'ipotesi di riforma del mercato del lavoro

20 / 3 / 2012

(ANSA) - ANCONA, ''La precarieta' va combattuta e non allargata ai licenziamenti''. ''La cassa integrazione e l'art. 18 vanno estesi a tutti, non cancellati''. Lo hanno scritto i metalmeccanici della Fiom di Ancona su un volantino distribuito per le vie del centro durante un corteo in cui sono sfilate circa 300 tute blu di Fincantieri e Isa Yachts contro le ipotesi di riforma del mercato del lavoro. Poco prima, circa 200 tute blu del cantiere Crn avevano bloccato per oltre un'ora la Ss 16 all'altezza della Frana Barducci, mandando in tilt la circolazione stradale.

La doppia manifestazione, monitorata dalla polizia e conclusasi senza incidenti, si e' svolta durante le due ore di sciopero nazionale proclamate dalla Fiom in difesa dell'art. 18.

Superiore al 90%, secondo il segretario regionale Fiom Giuseppe Ciarrocchi, l'adesione nei cantieri navali, e molto alta anche nelle altre aziende metalmeccaniche.

Effetti pesanti, ha sostenuto il sindacalista, l'ipotesi di riforma li avrebbe anche sulla gestione delle crisi locali.

''Basta pensare alla Fincantieri e alla ex Antonio Merloni: verrebbe meno la capacita' di tenuta di gestione sociale dell'impatto delle crisi, ci si troverebbe di fronte a licenziamenti di massa, sistemi di protezione ridotti al minimo, e per quanto riguarda la Fincantieri, anche alla messa in discussione del percorso di cassa integrazione e mobilita' ipotizzato dall'azienda''.

Alla Cgil che siede al tavolo della trattativa con il governo, la Fiom chiede ''di ascoltare le voci dei lavoratori: che hanno gia' subito un intervento pesantissimo sulle pensioni.

La modifica dell'art. 18 significherebbe attaccarne i diritti sotto tutti i punti di vista''. Serve piuttosto ''una riforma vera e condivisa, con la riduzione della precarieta' e l'estensione dell'art. 18''. ''Un elemento di civilta' giuridica e di rispetto della dignita' dei lavoratori'' ha sottolineato Ciarrocchi. ''Chi viene licenziato senza giusta causa o giustificato motivo ha diritto al reintegro - ha concluso -.

Introdurre la motivazione economica con l'indennizzo significa mettere i licenziamenti individuali nelle mani delle aziende.

Questo non si puo' accertare''.(ANSA).