Ancora fossili e nucleare, la ricetta europea per distruggere il pianeta

Due giorni di mobilitazioni fuori dal Parlamento Europeo a Strasburgo nei giorni della votazione sulla "tassonomia verde" sotto lo slogan #notmytaxonomy.

8 / 7 / 2022

Com’era prevedibile l’Unione Europea riconferma, prima ancora che un documento tecnico come la tassonomia, il suo modello distruttivo e inquinante di transizione ecologica basata sul gas, aprendo nuovi spiragli anche alle lobby del nucleare.

Nonostante ci sia ormai una consapevolezza diffusa su quanto sia urgente e irrevocabile il passaggio a una reale transizione ecologica, la votazione del 6 luglio 2022 a Strasburgo, al contrario, posticipa ancora la data di uscita dai combustibili fossili e ci condanna anni di investimenti verso gas e nucleare, per di più etichettati come “sostenibili”. Oltre al danno la beffa. Infatti, con 328 contrari, 278 a favore e 33 astenuti, il Parlamento europeo approva l'atto delegato della Commissione che include il gas e il nucleare tra le fonti di energia green.

Di fronte a questa scadenza parte del movimento climatico europeo, che quest’estate sta dando vita a diversi appuntamenti sparsi su tutto il territorio del continente, si è trovata a Strasburgo per fare pressioni sul voto, mettere in guardia sulle sue conseguenze e contestarne il risultato.

Dal 3 al 7 luglio decine di attivitiste appartenenti a diverse realtà tra cui Fridays For Future ed Extintion Rebellion, hanno animato un campeggio di lotta, da cui sono partite diverse iniziative e manifestazioni.

Le iniziative hanno preso vita in particolare nella giornata del 5 luglio, quando, in occasione della manifestazione lanciata alle 12 in partenza da Place de l’Universitè e diretta al Parlamento europeo, un gruppo di attivistƏ ha provato ad avvicinarsi via fiume all’edificio che avrebbe ospitato la votazione, sia a nuoto che tramite l’utilizzo di kayak. Oltre alla manifestazione, che ha raccolto qualche centinaio di persone, nel corso della serata un altro gruppo è riuscito ad attaccare un enorme striscione ad una gru nei pressi del Parlamento, recitante la scritta “not my taxonomy”. Anche la nottata ha visto continuare le azioni di fronte all’ingresso della sede europea, con un sit-in organizzato da Fridays For Future Germania che ha utilizzato cartelloni luminosi per essere visibili anche al buio.

Strasburgo

La giornata del voto è stata caratterizzata da una presenza costante di attivistƏ dentro e fuori il Parlamento europeo. Dalle 8 di mattina una catena umana ha cercato di cingere il perimetro dell’area, rimanendo poi fino all’esito del voto in forma di presidio davanti all’ingresso dell’edificio. Dalle tribune dell’aula della votazione, alcune persone si sono alzate andando a comporre la parola betrayal grazie alle loro magliette.

Strasburgo

Nonostante l’esito del voto, che riconferma la presenza intrinseca degli interessi privati delle grandi multinazionali del fossile e delle lobby del nucleare nelle stanze del potere, queste giornate di iniziative vanno ad aggiungersi al quadro estremamente ricco ed eterogeneo composto dalle tante mobilitazioni europee e internazionali di questi mesi, tra cui il Climate Social Camp di Torino, il Climate Camp di Ende Gelände ad Amburgo e il Venice Climate Camp. Momenti questi in cui le nuove composizioni dei movimenti climatici avranno la possibilità di conoscersi, discutere e lottare insieme per aggredire una realtà sempre più complessa, unendo e tracciando un percorso che metta insieme giustizia climatica e sociale.