Nelle prime ore della mattinata un cittadino irregolarmente soggiornante si è rivolto al Progetto Melting Pot Europa ed all’Associazione Razzismo Stop segnalando la decisione del Comune di Padova.
Il sito web Padovanet.it, infatti, lo mette in evidenza
fin dalle prime righe della sua pagina web dedicata alle iscrizioni agli
asili nido comunali per il 2010.
Il grassetto non lascia spazio a dubbi: “Il Comune verificherà la presenza e la validità dei
documenti di soggiorno degli stranieri non comunitari (art. 6 comma 2
del D.Lgs. 286/98, modificato dalla legge 94 del 15 luglio 2009).
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Una decisione che l’amministrazione attribuisce alle nuove disposizioni
impartite con il pacchetto sicurezza dell’agosto 2009 e che ha scelto di
ripetere pedissequamente.
Il regolamento di attuazione del Testo Unico sull’immigrazione, all’articolo 45, sancisce, senza ombra di dubbio, che “l’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva” .
La garanzia della possibilità di iscriversi, anche agli asili nido, ed anche per gli irregolari, si può facilmente desumere, inoltre, da tutte le convenzioni internazionali che, ratificate dall’Italia, trovano applicazione immediata nel nostro ordinamento grazie all’articolo 10 della Costituzione. Il superiore interesse del fanciullo, dice la Convenzione di New York, deve essere tenuto in considerazione come preminente.
Alcune sentenze della Corte Costituzionale hanno poi in
passato affermato che “il servizio fornito dall’asilo
nido non si riduce ad una funzione di sostegno alle famiglie nella cura
dei figli o di mero supporto per facilitare l’accesso dei genitori al
lavoro, ma comprende anche finalità formative, essendo rivolto a
favorire l’espressione delle potenzialità cognitive, affettive e
relazionali del bambino”.
Questo per sciogliere ogni dubbio nei confronti di quanti si ostinano a
proporre un’idea secondo cui gli asili nido si riducono ad un mero
servizio utile alle famiglie affinché entrambi i genitori possano
lavorare: un parcheggio per i figli in sostanza, secondo alcune
amministrazioni tra cui quella padovana.
L’assessore Piron, insieme al Sindaco Zanonato hanno invece proposto una idea debole di amministrazione, anche e soprattutto nelle sue scelte più importanti, forse pensando che il modo migliore per governare la città fosse quello di proporre una ripetizione automatica della linea Bossi-Maroni che ha prodotto il pacchetto sicurezza, senza il coraggio che invece da altre parti, come a Torino, aveva caratterizzato l’amministrazione comunale qualche settimana fa. Il Comune del capoluogo piemontese infatti, ha da breve annunciato che gli asili nidi comunali sarebbero stati aperti a chiunque,con la garanzia che non sarebbe stata effettuata nessuna richiesta del permesso di soggiorno.
Si tratta quindi di una scelta (non di un obbligo), molto grave, che ricalca quella presa in questi giorni dal Comune di Bologna commissariato.
Il Ministero dell’Interno ha però ha confermato oggi
che l’iscrizione anagrafica dei bambini stranieri anche agli asili
nido, pur non trattandosi di scuola dell’obbligo, dovrà avvenire senza la richiesta del permesso di soggiorno.
Anche il Ministero governato dalla lega Nord quindi non è riuscito a
spingersi oltre le amministrazioni di Bologna e Padova.
Dal canto suo l’amministrazione emiliana ha fatto sapere
di aver scelto di modificare l’interpretazione iniziale facendo un
passo indietro.
L’Assessore ai servizi scolastici Piron (Padova), fin dalle prime ore
seguenti la denuncia dell’accaduto, ha invece rilasciato dichiarazioni
che non fanno intendere nulla di positivo. Secondo l’assessore la
posizione del Comune sarebbe corretta. Più fedele al pacchetto sicurezza
degli stessi esponenti della Lega Nord.
La richiesta che facciamo al Comune
di Padova è quella di cancellare immediatamente le disposizioni
impartite comunicando pubblicamente la sua posizione.
Il problema principale infatti è che il solo fatto di aver annunciato la
previsione produce inevitabilmente la paura degli stranieri
irregolarmente soggiornanti nei confronti degli uffici e quindi li
dissuade preventivamente a rivolgersi al settore servizi scolastici.
Una simile previsione, da parte dell’amministrazione comunale, non
finisce che per produrre ancor più clandestinizzazione di quanto già da
solo il pacchetto sicurezza non abbia prodotto finora
Progetto Melting Pot Europa
Associazione Razzismo Stop
Comitato genitori ed insegnanti per la scuola pubblica
Centro Studi per la Scuola Pubblica (Cesp)
Cobas Scuola
Per approfondimenti:
Il diritto dei minori stranieri privi di permesso di
soggiorno all’istruzione, alla formazione e all’accesso ai servizi
socio-educativi dopo l’entrata in vigore della legge n. 94/09 di
Elena Rozzi.
I minori stranieri extracomunitari e il diritto
all’istruzione dopo l’entrata in vigore della legge n. 94/2009 a
cura di Asgi.
Pacchetto sicurezza - Il diritto all’istruzione per gli
studenti "irregolari"a cura dell’ Avv. Marco Paggi
Risposta alla Faq n. 6 – Provincia di Bologna
Modulo di iscrizione ai Nidi di infanzia del Comune di
Bologna
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