Azione #NoTav di Anonymous

Ripetuti attacchi al sito web del carcere Le Vallette di Torino in solidarietà con gli arrestati

12 / 2 / 2012

Ancora una volta il collettivo di hacktivists denominato Anonymous ha lasciato ieri notte (venerdi 10 ndr), con la nota maschera di Guy Faweks, la firma di un attacco telematico sul web italiano. In gergo tali attacchi vengono chiamati defacement, ossia il "defacciamento" della home page del sito.

Gli Anonymous italiani avevavo già risposto alla chiamata globale innescatasi in seguito alla chiusura di Megaupload nelle mobilitazioni digitali world wide web contro la SOPA e la PIPA, lanciando in Italia gli attacchi informatici contro la famigerata SIAE, il sito della leganord.org e quello dell'europarlamentare leghista Fava. Quest'ultimi, di recente, si erano resi promotori di quell'emendamento, non approvato in seguito dal parlamento, che avrebbe drasticamente colpito i diritti digitali, colpendo il filesharing e la libera produzione e riproduzione di contenuti e informazioni nel web: la rete sarebbe diventa un cortile recintato nel quale provider e polizia avrebbero potuto direttamente intervenire sugli utenti con blocco degli accessi, rimozione dei contenuti e azioni legali.

Così come gli Anonymous d'oltreoceano intrecciano sempre più le mobilitazioni telematiche con quelle di strada nel movimento #occupy (twittandola #occupythestreet #occupytheweb) ieri il collettivo nostrano ha voluto manifestare attiva solidarietà con gli arrestati del movimento NoTav colpiti dall'operazione di polizia di Caselli, attaccando il sito del carcere torinese le Vallette.

In questo caso si tratta di quella che Anonymous-Italia chiama #OperationGreenRight a sostegno delle popolazioni della val Susa che si battono contro la linea ad alta velocità:

Noi di Anonymous uniamo la nostra protesta a quella dei cittadini della val Susa e ribadiamo ai potenti della terra: nessun vantaggio economico potrà essere mai barattato con la bellezza della natura incontaminata, nessun mirabolante “sviluppo” gustificherà mai le vostre immonde politiche schiave della fame e di denaro.

Come al solito è stato twitter, l’infosfera nella quale fluttuano e convergono le informazioni e le indicazioni dei target di Anonymous, a darne comunicazione. Con le hashtag #opitaly, #notav e #OpGreenrights gli avatar accreditati della rete Anonymous italiana come @anonops_live (AnonSec) e @anon_n0n3 (N4pst3r) hanno rivendicato l’attacco alla casa circondariale di Torino.

Le firme che hanno scalfito il sito del carcere di Torino portano i nickname di hacker come N4pst3r, M4dN3ss, D1v4r0r.

Tecnicamente non si è trattato dell'ormai noto attacco DDos (un  "corteo on line" moltitudinario verso un unico sito per renderlo inagibile), bensì di un exploit informatico più sopraffino che, oltre a defacciare l'home page del carcere torinese, ha visto gli hackers di Anonymous penetrare  nel sistema e prelevare numerosi dati riservati, tra cui lo storico degli accessi alla casa circondariale.

In pieno stile Anonymous è comparsa sulla bacheca digitale anononima pastebin.com (il copia-e-incolla più usato dagli hactivists) il comunicato stampa dell’azione #notav, successivamente pubblicato dal blog ufficiale di Anonymous Italia.

Il comunicato comincia con forte indignazione per le condizioni nelle quali sono stati sottoposti alle misure carcerarie gli attivisti Notav:

Apprendiamo con sdegno del trattamento riservato ai notav arrestati il 26 gennaio.Oltre al vile atto di repressione contro un movimento saldo, unito e determinato che va avanti da 20 anni si aggiungono i trattamenti che vengono riservati ai nostri Compagni reclusi in carcere.

Il comunicato  ribadisce inoltre come la battaglia NoTav sia una anche una battaglia di Anonymous, negli obiettivi e nelle pratiche:

Delle donne uomini,anziani e ragazzi che da ventanni portano avanti questa battaglia per il bene di tutti: vengono  menati, gasati, denunciati, arrestati e incarcerati per una battaglia che è anche la nostra.

Dietro quelle barricate, in quei boschi, davanti a quelle recinzioni c’eravamo tutti. Libertà per i No Tav arrestati in Valsusa. Libertà per tutti gli arrestati. Liber* tutt*, liberi subito. À SARÀ DÜRA!

Al momento (domenica 12/2) il sito del carcere le Vallette di Torino http://www.circondarialetorino.it risulta ancora non raggiungibile.

Forse hanno ancora qualche problema tecnico.