Bari - «Dalla stessa parte ci ritroverai». A chi specula sugli spazi liberati, una nota

16 / 6 / 2018


Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Ex caserma liberata di Bari

Qualche giorno fa, uscivamo con una nota pubblica sui fatti di Pisa, mostrandoci complici e solidali ai/lle migranti che quel giorno avevano praticato autodifesa popolare. Questo è l’evidente messaggio di quella nota. È altrettanto evidente che, nel clima di campagna elettorale perenne in cui viviamo, quello dei fascioleghisti Sasso e Romito non sia un semplice fraintendimento. Dal nazionale al locale è palese l’intenzione di condurre una guerra contro gli spazi occupati e autogestiti in ogni città, nel chiaro proposito di fiaccare le forze che quotidianamente si esprimono contro le politiche razziste dell’asse Lega-M5S come del PD. Purtroppo non c’è fine al peggio: il Quotidiano Italiano, per affinità elettive (date l’ignoranza e la retorica menzognera di entrambi) sta diventando sempre più il megafono della peggior destra barese.

Non che ci interessi, sia chiaro, il livello giornalistico di questo fogliaccio web, ma viene da chiedersi come dei sedicenti giornalisti possano pubblicare un articolo come quello dell’altro giorno. Forse anche loro si saranno resi conto di essere andati un tantino oltre, e infatti l’articolo – se vogliamo chiamarlo così – è stato subitaneamente modificato. Peccato! I vostri gentilissimi colleghi de La gazzetta del mezzogiorno, senza batter ciglio, hanno copincollato proprio il vostro articolo originale (per cui, a questo link, potete consultare l’odio e la bile che Sasso e Romito sanno vomitare).

Ma ora andiamo al sodo:

1) «Gli aguzzini Romito e Sasso molto presto dovranno fare i conti con una non meglio precisata "autodifesa popolare" e con la reazione degli immigrati», scrivono Romito e Sasso. Forse vi riferite alla frase «contro le angherie della polizia, autodifesa popolare!!!»? Che siate degli artisti nel manipolare le parole e nel cavalcare l’ignoranza e il disagio delle persone lo sappiamo benissimo, e questo articolo non fa che confermare quanto già è chiaro. In un contesto in cui l’immigrato è schiacciato, da un lato, dallo sciacallaggio mediatico e politico delle forze parlamentari come la Lega (pensiamo, ad esempio, allo show che quasi ogni settimana Romito inscena a piazza Umberto, dove aggredisce, telecamera in pugno, venditori ambulanti) e dall’ altro dalla virata a destra delle pratiche repressive della polizia a tutti i livelli, ci è sembrato il minimo sottolineare la dignità di quel gesto di autodifesa di quei migranti, che a Pisa, di fronte alla violenza dei carabinieri, non sono indietreggiati ma li hanno respinti. Vogliamo poi denunciare che vi è un attacco razzista generale contro l’alterità. Con questo governo, strumenti come il Daspo urbano di matrice PD, diventano dispositivi di repressione ancor più feroci verso chi vive di espedienti, gli immigrati, dai senza fissa dimora a tutt* quell* che vengono considerat* come soggetti da perseguitare, da eliminare e cacciare dalle città, sempre più vetrine di un’ idea di decoro razzista e classista.

2) «Il post si conclude poi con una incitazione all’odio nei confronti della Lega»: si, lo rivendichiamo! Lo rivendichiamo, perché la Lega storicamente si basa sulla discriminazione dell’altro, prima contro i meridionali ora contro gli immigrati, domani contro gli alieni! Lo rivendichiamo, perché la Lega è strettamente collegata a partiti dichiaratamente fascisti come Casa Pound, come se essa stessa non lo fosse. Lo rivendichiamo, perché da Bossi ad oggi la sua storia è stata costellata di vicende giudiziarie per corruzione ecc. Lo rivendichiamo, perché da quando è iniziata la campagna elettorale e, a maggior ragione dopo la creazione del governo M5S-Lega, il bollettino della “guerra al povero” si è precipitosamente innalzato: la strage di Macerata dove un militante della Lega feriva 6 immigrati, un sindacalista maliano ucciso a Vibo Valentia in Calabria, dove non da ora si sono dimostrate connessioni tra Lega e criminalità organizzata collegate anche all’aumento dei voti verso questo partito, e 629 persone lasciate in una nave al largo delle nostre acque con gravi rischi per la loro vita.

3) «Non dovremmo fare caso ai deliri di qualche disadattato magari anche tossicodipendente», «una delle loro serate a base di musica e alcool a pagamento, consumate ovviamente nel più totale abusivismo», per cui «chiederemo agli organi preposti la chiusura del centro sociale». La chiusura dell’articolo è abbastanza tragicomica, per due motivi: tragica, perché due “politici” vomitano il loro disprezzo su uno spazio sociale, senza conoscerlo, senza sapere quali attività politiche siano portate avanti da compagne e compagni, ma semplicemente cavalcando l’onda degli stereotipi; comica perché a leggervi, quelli che hanno assunto sostanze sembrate proprio voi. Lungi dall’essere proibizionisti vi diciamo solo che, se vi foste informati prima, avreste saputo come gestirne al meglio gli effetti senza fare figuracce.

In un contesto in cui fioccano inchieste giornalistiche sui rapporti della Lega con soggetti riconducibili alle ‘ndrine calabresi, e articoli che denunciano l’uso politico della forza pubblica per intimorire giornalisti di varie testate che indagavano su flussi di denaro nascosto all’estero, ci preme sottolineare quanto sia artificioso e ironico che esponenti di partiti di questo rilievo si affannino costantemente a criminalizzare gli spazi sociali o l’immigrat* presentandoli come i veri problemi dell’Italia. La strumentalizzazione dell’inflazionato termine “legalità” è evidente e segue il movente ideologico razzista e repressivo che la Lega propugna.

Con ciò, avendo perso il nostro tempo (che usiamo per lo studio, il maledetto lavoro e la militanza, nonché per portare avanti le nostre vite) rispondendovi, aggiungiamo un’altra promessa alla vostra: noi siamo qua, vi aspettiamo; il nostro spazio lo difenderemo, materialmente e mediaticamente, in base a ciò che la situazione esigerà come difenderemo le nostre idee nelle strade e nelle piazze.