Le “mura venete” di Bergamo, dallo scorso luglio diventate patrimonio UNESCO, sono state vandalizzate da decine di svastiche, slogan inneggianti a Luca Traini e altre scritte naziste. Di seguito un comunicato di Kascina Autogestita Popolare Angelica "Cocca" Casile e c.s.a. Pacì Paciana.
Domenica 25 marzo abbiamo lanciato la camminata di pulizia
dei quartieri dalle scritte fasciste e naziste. L’idea ci è venuta per
coinvolgere con una tranquilla passeggiata per le vie della nostra città le
parti più variegate della società, con il fine di togliere da muri, pali della
luce, panchine e quant’altro, messaggi razzisti. Abbiamo deciso di farlo alla
luce del giorno e non nel buio della notte, mettendoci la faccia insieme alle
persone che hanno supportato la giornata.
In molti vi hanno partecipato: noi attivisti, persone del quartiere, giovani,
sportivi e chi più ne ha più ne metta.
Passeggiando per la nostra città siamo stati attenti al
minimo simbolo e/o scritta inneggiante all’odio, ne abbiamo purtroppo trovati
molti. Lo sconforto era tanto vedendo intere parti della città rovinate, ma noi
eravamo lì per eliminare quei messaggi e restituire dignità alle strade dei
nostri quartieri.
Arrivati a percorre la zona di città alta, ci siamo ritrovati davanti uno
spettacolo rivoltante: talmente siamo distratti mentre passeggiamo per il
nostro borgo storico che neanche ci accorgiamo delle 50 e più scritte naziste,
fasciste e xenofobe sulle mura di questa città!
Le immagini qua sotto parlano da sole.
La tanto acclamata città vetrina viene a mancare proprio quando dei fascistelli
minano le vere bellezze della città, un patrimonio entrato da poco nel circuito
dell’UNESCO, acclamato per i primi momenti e neanche dopo un anno alla mercè
del più infami degli attacchi alla collettività: le minacce di odio razziale.
Le mura di città alta sono e resteranno beni comuni di tutte le persone che
vivono o attraversano Bergamo, di certo non luogo per svastiche e frasi
inneggianti all’odio fascista.
Proprio Giorgio Gori, nel luglio dello scorso anno, volle sottolineare l’importanza
dell’ingresso nell’UNESCO: “È per noi motivo di orgoglio e responsabilità”
aggiungendo “Abbiamo voluto dare piena espressione ai valori di pace e
cooperazione internazionale che ispirano l’UNESCO.”
Dove è la “responsabilità” che questa amministrazione riserva nei confronti dei
patrimoni dell’UNESCO? Queste mura sono degne di una città come Bergamo? Sono
un'“espressione di pace” come diceva orgogliosamente il sindaco?
È necessario ripulire questo scempio. Noi abbiamo deciso in quest'ultimo tratto
di passeggiata di non pulire quelle vergognose scritte primo perché non spetta
a noi tutelare il patrimonio dell’UNESCO e secondo perché lo stato di degrado
in cui versano tratti delle mura richiede interventi profondi e mirati che
vadano anche nella direzione di preservazione delle mura e del loro messaggio
di pace.
Tutt* sappiamo chi deve occuparsene e al tempo stesso far sì che non si
verifichi mai più.
È fondamentale la presa in carico di responsabilità da parte di chi governa
questa città. Pretendiamo che il Comune di Bergamo si attivi immediatamente,
pulendo degnamente le mura e qualsiasi altro luogo in cui ci siano presenti
riferimenti alla violenza razziale e fascista!
Se l’amministrazione non prenderà posizione e provvedimenti, ci penseranno le persone
che rendono realmente decorosa questa città: la Bergamo solidale e
antifascista!
Ci si vede alla prossima camminata!
Kascina
Autogestita Popolare Angelica "Cocca" Casile
c.s.a.
Pacì Paciana