Bienvenus, migrants: la Parigi solidale

20 / 12 / 2015

Sabato 19 Dicembre, un corteo di circa 3000 manifestanti ha attraversato il cuore della capitale francese. Una manifestazione autorizzata partecipatissima in solidarietà a migranti, rifugiati e sans-papiers, che costituiscono una parte significativa della composizione della metropoli. 

Tra i tanti e le tante presenti diverse organizzazioni di migranti e sans-papiers, l’Union syndicale Solidaires, la CGT Ile-de-France, la CNT, la Ligue des Droits de l’Homme, l’associazione Droit au Logement e militanti provenienti da forze politiche della sinistra radicale come Lutte Ouvrière e il Nouveau Parti Anticapitaliste.
Presenti in piazza anche diversi migranti, rifugiati e sans-papiers protagonisti dell’occupazione del lycée Jean-Quarré del 19èmearrondissement, sgomberato da alcune settimane.

Il corteo è partito da Barbès Rochechouart, e ha raggiunto Place de la République attraversando le due stazioni del nord-est parigino, all’insegna di una marcia colorata e al suono dei tamburi e dei canti dei sans-papiers presenti. La manifestazione è infine confluita nei pressi del monumento della Repubblica dove si è tenuta un’assemblea pubblica a margine del corteo.

Tante e diverse le voci che hanno animato gli interventi in piazza, perlopiù  di migranti e sans-papiers, espressione di istanze sostenute dalle migliaia di manifestanti riuniti.
All’indomani delle elezioni regionali, giocatesi sul terreno della sicurezza e dell’immigrazione, sono i migranti stessi come soggetto politico a rilanciare, rivendicando una giustizia sociale che passi per il diritto all’abitazione, la libertà di movimento e l’inclusione sociale. Rivendicazioni che rispondono alla coltre di paura convertita in consenso da un governo in guerra, e che cercano di costituire uno spazio politico alternativo.

Al governo Holland/Valls sono state imputate la destrutturazione dei centri di accoglienza, il ricorso costante alle espulsioni, la restrizione del diritto d’asilo. Politiche di chiusura verso uomini e donne in fuga da condizioni di vita indegne. E’ stata tuttavia rilevata, da numerosi interventi, la necessità di estendere su di un piano europeo l’analisi delle politiche di gestione dei flussi migratori. Al rifiuto dichiarato alla legge Cazeneuve in materia di diritto degli stranieri, che sarà a breve discussa in Parlamento, si è aggiunta, infatti, una ricorrente denuncia delle recenti declinazioni del regolamento di Dublino (in merito all’esame delle domande d’asilo) e delle operazioni dell’agenzia Frontex.

Centinaia di migranti hanno assunto su di sé il peso politico della propria emarginazione. E lo hanno fatto col supporto di migliaia di cittadini che riconoscono l’universalità delle istanze di giustizia sociale sostenute. E’ in nome di queste che l’assemblea ha lanciato una mobilitazione nazionale in vista del 23 gennaio a Calais, dove circa 7000 migranti sono trattenuti in condizioni indegne.