Bitonci a spasso col maiale e il crocefisso

E' iniziata la campagna per la difesa della cristianità contro l'invasione islamica: basta moschee e distribuzione a volontà di crocifissi.

di Bz
27 / 6 / 2014

Per un attimo abbiamo temuto di essere smentiti.

Le prime mosse del neo sindaco di Padova Massimo Bitonci sono state azzeccate: stop alle ‘grandi opere’ in progetto, quali il nuovo polo ospedaliero e la seconda linea del tram, apertura dei locali del centro fino alle 2 di notte, purchè senza schiamazzi, consiglio comunale aperto alla città tenuto al palasport, incontro con il quartiere per stabilire la pedonalizzazione del piazzale del Portello, tagli delle consulenze, poi qualche svarione con i paracarri e i parcheggi, e poi e poi .... si rivela la matrice xenofoba e fascista: basta con i luoghi di culto islamici in strutture pubbliche e una bella ordinanza per affiggere il crocifisso in tutti gli spazi pubblici di competenza comunale.

Presto una distribuzione di massa di crocefissi per scacciare i vampiri islamici, che succhiano le nostre risorse economiche, ottenute col sangue del nostro sangue.

Un bel antipasto per cominciare il banchetto della restaurazione dei ‘sani principi della razza padana’ che informano di sè il popolo nativo. A nulla son serviti i severi richiami alla convivenza di don Dino Pistolato, responsabile della Caritas, quelli più sornioni del prete pacifista Albino Bizzotto o quelli ridicolmente indignati dei nuovi colonelli del PD: il consolidato schema amministrativo leghista veneto si afferma riproponendo i fondanti ed esclusivi valori di ordine, disciplina, famiglia, cristianità e lavoro. Gentilini è stato l’alfiere, seguito a ruota dai vari Gobbo, Tosi, Zaia, Bitonci e molti altri meno noti alle cronache ma di cui sono piene le amministrazioni.

Non è un amarcord in salsa leghista, tanto per far vibrare le corde delle camicie verdi, una specie di folclore padano da sottovalutare e che passa subito dopo la festa del patrono, è un progetto, per quanto ottuso e fuori tempo massimo, di società basato sulla presunta identità padana, che usa la paura verso il diverso come grimaldello per imporre la restaurazione di principi falsi ed obsoleti di società, a fronte di territori, qual è Padova e il Veneto tutto, dove il meticciato è nella realtà dei fatti e dei numeri, con il 15% dei cittadini residenti fatto di ‘foresti’, col 20% di studenti stranieri nella scuola dell’obbligo, con il 12% delle attività commerciali gestite da extracomunitari, con oltre il 23% di lavoratori occupati di origine non italiana.

«Per cambiare una città si passa anche da piccole battaglie che servono a lanciare un messaggio chiaro: questa è la nostra terra, voi siete degli ospiti e per restare qui dovete rispettare le nostre tradizioni ». Così Matteo Salvini dichiara alla stampa in sostegno al neo sindaco di Padova Massimo Bitonci e continua «Quelli sui luoghi di preghiera islamici e sui crocifissi sono da sempre cavalli di battaglia della Lega, lo erano quindici anni fa e lo sono ancora oggi. Si parte da qui per ristabilire l’ordine a Padova, perché tutti timbrino i biglietti dell’autobus, tutelino le donne o non imbrattino i muri».

Abbiamo sempre lottato, con tutte le capacità a nostra disposizione, contro queste derive razziste, xenofobe, fondamentalmente fasciste, contro la proposizione di questo modello di società, non mancheremo di farlo anche questa volta.

In allegato il comunicato di ADL cobas e dei Cobas della scuola di Padova.

comunicato ADL e Cobas