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Bologna 14n - In decine di migliaia si riprendono la città

Studenti medi e universitari, precari hanno invaso le strade di Bologna in un intreccio di cortei

14 / 11 / 2012

In uno scenario di mobilitazioni reali e potenti in tutta Europa, dalla Spagna alla Grecia, dalla Germania all'Italia, la giornata di sciopero europeo diventa in tante città italiane la riappropriazione di strade, spazi, stazioni, piazze da parte di un'intera generazione di studenti medi e universitari, precari, che si riprendono il diritto al dissenso e la ricchezza che ogni giorno producono.
Anche a Bologna in decine di migliaia hanno bloccato la città, paralizzando il traffico cittadino. Tanti cortei hanno attraversato Bologna, incontrandosi, andando a colpire tanti e diversi obiettivi, sanzionando banche, tracciando nuove linee nella geografia della città, andando oltre le 4 ore di sciopero sindacale.

Da piazza XX settembre studenti medi e universitari hanno attraversato il centro andando a bloccare i viali e sanzionando banche, confluendo poi in un'affollatissima piazza Santo Stefano, dove si è svolta una partecipata assemblea del mondo della formazione con docenti precari e studenti che insieme sono partiti dall'ufficio regionale scolastico (dove hanno portato la loro protesta contro il ddl Aprea). 
Un'assemblea che ha visto la partecipazione di numerose realtà, ma soprattuto una grande composizione di studenti medi, i veri protagonisti di questa giornata, che partendo dalle loro scuole hanno poi sfilato per la città determinati nei tanti ma complementari cortei che hanno espresso il loro dissenso alle politiche di austerity.

Questa mattina anche gli studenti e i precari di Làbas, il nuovo laboratorio politico e culturale che ieri ha occupato l'ex caserma Masini in pieno centro città, hanno partecipato alla giornata di mobilitazione che ha visto riempirsi le strade di Bologna, esprimendo la ricchezza che si è sprigionata mandando in tilt la circolazione e i flussi della città, e riuscendo a connettere nelle piazze le lotte europee che stanno tracciando le linee di una nuova Europa che metta al centro diritti e democrazia.

Di seguito il comunicato di Làbas:

Questa mattina siamo partiti dall'ex caserma Masini liberata e abbiamo attraversato Bologna, partecipando e muovendoci per i vari cortei che hanno paralizzato la città.

Abbiamo scelto di spostarci in maniera fluida, di attraversare le piazze invase di student* e precar* e di relazionarci con loro; abbiamo raccontato a migliaia di persone che cos’era l’ex caserma Masini prima della nostra occupazione e come –aprendola alla città- vogliamo dare corpo ad un sogno collettivo, da costruire con l’aiuto di tutti.

Abbiamo scelto di non stare fermi all’interno di un solo corteo: sappiamo bene quanto sia complesso e dinamico il presente in cui viviamo e quanto siano necessarie forme di vita capaci di incalzarlo. Per questo abbiamo preferito mescolarci, aprirci alle differenze, metterci in relazione con quella parte della città che oggi ha voluto ascoltarci, praticando lo stesso spirito che ci muove nella costruzione di un laboratorio, quello in via Orfeo 46, aperto alla cittadinanza.

Le vicende della crisi ci parlano di solitudine, rassegnazione, isolamento. Opponiamo a queste passioni tristi, che prestano il fianco a chi ha contribuito a creare lo scenario di povertà attuale, il nostro desiderio collettivo di guardarci in volto, contaminarci, inventare nuovi linguaggi comuni. Oggi la scommessa che ha aperto Labas, ovvero connettere una generazione definita "no future" che vuole invece riprendersi e costruire insieme il proprio futuro, comincia a divenire realtà.

Oggi Làbas si è raccontato alla città. Oggi ci siamo dispersi e confusi nelle varie manifestazioni: siamo stati in piazza XX settembre e contemporaneamente con i medi di Porta Lame; abbiamo urlato la nostra presenza in piazza S.Stefano e siamo stati complici delle manifestazioni nel resto del Paese. Oggi siamo stati in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e in tutti quei luoghi in cui una generazione prova a riprendersi quello che ci hanno strappato ed invece ci spetta!

Oggi, a Bologna, brilla il sole e siamo stati in migliaia per le strade: questo è il giorno giusto per iniziare a costruire un futuro migliore per tutt* noi e per l’ex caserma Masini occupata!


Làbas – guardiamo all’assalto

Ex caserma Masini occupata, via Orfeo 46

Gallery

Bologna 14n - Giovanni di Labas da piazza Santo Stefano