1 anno e 4 mesi. Questa è la condanna arrivata, per una volta non ad un
attivista, ma a un poliziotto del VII reparto mobile di Bologna. Così ha
deciso il G.U.P. nell'udienza che si è tenuta oggi con rito abbreviato
contro Pasquale Buonofiglio, accusato di lesioni gravissime ai danni di
Martina, per averle rotto quattro denti con una manganellata.
Durante il processo siamo stati davanti al Tribunale, dando vita per
tutta la mattina ad una determinata presa di parola non solo sull'evento
singolo, ma sul modus operandi della forze dell'ordine e nello
specifico del reparto bolognese.
Un reparto famoso almeno da Genova 2001 per le violenze durante il G8,
ma soprattutto per la creazione di una vergognosa maglietta a ricordo di
quei pestaggi, dalla spaventosa scritta: "A Genova io c'ero."
Lo stesso reparto che nel 2005 ha quasi ucciso Paolo Scaroni, tifoso del
Brescia, manganellandolo ripetutamente sulla testa. E ancora, quello
che nel 2008, fuori da un locale - durante un festino privato ha
insultato, malmenato e arrestato un gruppo di migranti, senza
motivazione.
Dunque l'aggressione di Martina è solo uno dei tanti episodi della saga del VII di Bologna.
Oggi
però questa storia ha ricevuto una piccola battuta d'arresto, qualcosa è
entrato in corto circuito dentro la cappa dell'omertà che è stata la
cifra del comportamento della polizia.
La vittoria di oggi non è solo quella giudiziaria, delle aule dei
tribunali: questa è solo una parzialità. Da quell'ottobre 2011 non
abbiamo mai smesso, come Centro Sociale Tpo, di occuparci di questa
storia, abbiamo scritto alla conclusione delle indagini, alle denunce
contro quaranta persone che - nella stessa manifestazione in cui è stata
colpita Martina - erano in piazza e si sono difese dalla violenza delle
forze dell'ordine, abbiamo risposto sempre - colpo su colpo - alle
dichiarazioni vergognose dei responsabili del reparto che, più volte,
hanno provato a silenziare la rabbia sotto la retorica della solidarietà
alle forze dell'ordine nei momenti di piazza.
Ci siamo occupati di questa storia perché Martina è una compagna che
quel giorno era a manifestare e chiedere cose precise, davanti alla sede
di Bankitalia, dispositivo centrale della politica finanziaria di
questo Paese: basta con le misure di austerity, basta con la demolizione
del welfare, basta con i ricatti alla dignità delle nostre vite. Il
celerino che ha deciso volontariamente di colpirla al volto, ha pensato
forse di dare un segnale, di dimostrare che un manganello vince sul
desiderio di riprendersi il futuro e di partecipare attivamente, come se
questa violenza potesse educare lei e tutti noi.
Questa mattina una cinquantina di persone ha dato vita ad
occupytribunale: dalle 9 abbiamo invaso il cortile interno del
Tribunale, abbiamo portato, davanti ad un'udienza chiusa, la nostra voce
e la nostra verità sul 12 ottobre, sull'omertà nelle indagini e sulle
vicende del VII. Non siamo stati lì per chiedere manette o galere,
perché è un linguaggio e un pensiero che non ci appartiene, ma per
ribadire che non abbiamo paura né ci facciamo intimidire dalle
manganellate o dalle denunce; per denunciare il comportamento di un
reparto che, negli interrogatori, non sa, non vede o non ricorda i nomi
dei colleghi di squadra; per affermare pubblicamente che le indagini si
sono basate su materiale che abbiamo raccolto noi e che non è più
eludibile la presenza di un numero identificativo sulle divise di un
apparato dello Stato noto per violenze simili.
Per tutto questo, abbiamo trascorso la mattina sotto al Tribunale,
consapevoli che la parola giustizia non è quasi mai congruente alla
parola legge, come ci dimostrano gli abusi di potere premiati con
promozioni, le catene di comando che restano in ombra, le connivenze e
le coperture di cui godono le forze dell'ordine in Italia.
La sentenza di oggi è un segnale, uno squarcio che ci permette di
guardare oltre, una piccola vittoria - non solo per Martina - ma per
quanti continuano a lottare, a metterci la faccia senza tirarsi
indietro.
E' la vittoria di chi, in questi anni, ha dovuto fare i
conti con le violenze dei reparti mobili e della polizia ma ha deciso da
che parte stare, facendo scelte politiche e di vita radicali.
E' la vittoria di quei cittadini e di cittadine che non possono più
accettare forze dell'ordine senza un numero identificativo e stanche del
VII reparto mobile.
E' anche la vittoria di chi, per colpa
dell'omertà e dei silenzi, non potrà mai vedersi riconosciuta la verità
giudiziaria. ed è sato vittima di violenze e abusi
Questa piccola vittoria vogliamo dedicarla a voi.
Tpo
Cronaca sms #occupytribunale:
12.32 Bologna - la giornata di oggi appena conclusa dimostra che questa vittoria non passa solo dalle aule del tribunale ma attraverso la partecipazione e la determinazione di chi continua a lottare.
12.25 Bologna - Occupy tribunale si trasforma in corteo dopo la sentenza. La gente come noi non molla mai
12.24 Bologna - 1 anno e 4 mesi a Pasquale Bonofiglio per aver rotto 4 denti a Martina davanti a Bankitalia. Ora chiudiamo il VII reparto subito!
12.13 Bologna - il presidio si sposta in strada. A bologna è uscito il sole
12.08 Bologna - Pasquale Bonofiglio ha commesso il fatto. Viene condannato a 1 anno e 4 mesi.
11.08 Giustizia per Martina Chiusura del VII reparto!
11.05 Bologna - occupy tribunale. Il giudice si è ritirato per decidere. Nel presidio continuano gli interventi dal sound chiedendo democrazia e giustizia.
10.43 Bologna - Martina ha deciso di rimanere fuori dall'aula per stare in piazza, nelle lotte. "davanti a quella banca abbiamo fatto una scelta e continueremo a farlo!".
10.22 Bologna - Continuano gli interventi dal sound. Denunciamo l'omerta' del VII reparto durante l'indagine. Quale giustizia??
10.13 Bologna - Occupy tribunale contro gli abusi e le violenze del VII reparto mobile. Chiediamo numeri identificativi sulle divise!
9.43 Bologna - il presidio diventa sempre più numeroso. Un grande striscione: "Il sorriso della libertà contro la violenza dell'omerta'".
9.28 Bologna - Occupato l'atrio del tribunale di Bologna aspettando il processo a Pasquale Bonofiglio, membro del VII reparto mobile che davanti Bankitalia ruppe 4 denti a Martina