#boicottagranarolo

Bologna - Blocchiamo la Granarolo!

Riusciti il picchetto davanti ai cancelli dell’azienda a Bologna e le azioni informative sul boicottaggio della Granarolo a Parma, Rimini e Reggio Emilia

29 / 6 / 2013

È andata nel migliore dei modi la giornata di mobilitazione indetta per oggi da Adl Cobas e SI-Cobas contro i licenziamenti indiscriminati effettuati ai danni di 41 facchini della Granarolo, “colpevoli” di aver avuto il coraggio di denunciare le gravi condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti da alcune cooperative appaltatrici dei servizi di logistica per l’azienda.

Fin da stanotte c’è stato un presidio davanti ai cancelli dell’azienda a Cadriano, presenti lavoratori e attivisti da molte città italiane.

Alle 6 del mattino erano più di 200 le persone che impedivano alle merci di transitare, tra di loro molti attivisti dei centri sociali Tpo e LàBas e membri dell’Adl Cobas, questi ultimi arrivati con un pullman dal Veneto.

Sul posto anche le forze dell’ordine, le quali si sono subito schierate davanti ai due cancelli presidiati dai manifestanti.

L’atmosfera tra di loro è sempre stata decisa ma gioiosa, tanti gli slogan scanditi contro la Granarolo e le cooperative che per mesi hanno sfruttato i lavoratori e adesso vorrebbero scaricarli mettendoli in cassa integrazione senza alcuna garanzia sul futuro.

Le richieste fatte sono state molto semplici, riapertura del tavolo di contrattazione per far sì che i facchini tornino al lavoro al più presto.

Come sempre l’azienda però ha preferito affidarsi a polizia e carabinieri piuttosto che ascoltare le ragioni dei manifestanti.

Poco dopo le 10 presso uno dei due cancelli c’è stato il tentativo di forzare il blocco: dapprima gli agenti si sono schierati sulla strada per impedire che altri manifestanti si aggiungessero a quelli già presenti sul luogo, successivamente si sono posti davanti al cancello come per effettuare una carica.

Più volte hanno cercato di intimidire i presenti chiedendo loro di farsi identificare.

I dimostranti però non hanno perso la calma e si sono seduti a terra l’uno accanto all’altro esercitando in maniera pacifica il loro legittimo diritto di sciopero.

Con insistenza i lavoratori hanno comunicato le ragioni della protesta ma, nonostante ciò, i funzionari hanno cercato lo stesso di far rimuovere il blocco.

Per due volte polizia e carabinieri hanno tentato di trascinare via i manifestanti che, compatti e decisi, non hanno mollato impedendo che anche uno solo di loro fosse portato via, cosa che ha costretto le forze dell’ordine a desistere dal loro intento.

Verso le 11.15 entrambi gli spezzoni hanno deciso di terminare il blocco e hanno dato vita a due cortei che si sono incontrati per effettuare un’assemblea conclusiva durante la quale è stata ribadita la determinazione di tutti a portare avanti fino in fondo questa vertenza finché non sarà trovata una soluzione dignitosa per questi lavoratori ingiustamente licenziati.

Contemporaneamente a Rimini, Reggio Emilia e Parma venivano svolte attività di boicottaggio davanti ai supermercati Coop più importanti, come ad esempio la distribuzione di volantini informativi o l’affissione di false etichette sui prodotti della Granarolo.

Quasi sempre la risposta da parte della gente è stata di forte interesse e solidarietà.La battaglia dei facchini della Granarolo sta diventando sempre di più la lotta simbolo del settore della logistica: contro il tentativo di scaricare sulle fasce più deboli i costi di una crisi che in questo settore è più finzione che realtà, l’organizzazione dal basso, l’esercizio dei diritti (primo fra tutti quello di sciopero) e la rivendicazione salariale si stanno rivelando sempre di più  come le linee d’azione fondamentali lungo le quali reclamare una vita dignitosa al di là delle logiche di sfruttamento imposte dal mercato e dal profitto di pochi.

Olol Jackson, ADL Cobas Vicenza

Intervento Maurilio, Cs TPO

Reggio Emilia - Boicotaggio Granarolo

Rimini - Boicotaggio Granarolo