Bologna - In migliaia alla manifestazione regionale della Fiom

Accanto alle tute blu, i movimenti dai centri sociali ai comitati per i beni comuni e gli studenti. Tutti uniti contro la crisi!

27 / 1 / 2011

I metalmeccanici della regione hanno scioperato oggi a Bologna contro l’accordo di Mirafiori, con un giorno d’anticipo sul resto del Paese. L'appuntamento era a Porta Saragozza alle 9 , dove fin dalla prima mattinata sono confluiti gli oltre 160 pulman che partivano da tutta l'Emilia Romagna. Accanto alla FIOM quest'oggi in piazza centri sociali, comitati per i beni comuni e studenti, quest'ultimi si erano dati appuntamento per un corteo partito da Piazza Verdi. Presenti gli operai di aziende del settore come la Ferrari ma anche Zanichelli, Telecom, Ima, Gd, Kpl, Maserati, Vodafone, Ikea. Migliaia di persone hanno invaso i viali di circonvallazione, via don Minzoni, via Irnerio e via Indipendenza per concludere la manifestazione in piazza Maggiore. In testa al corteo, lo striscione di apertura recita: «Da Pomigliano a Mirafiori, il lavoro è un bene comune, difendiamo ovunque il contratto e i diritti. La Fiom: un sindacato resistente».

Dalla piazza è arrivata forte la richiesta di sciopero generale subito, reclamato anche con un grande striscione calato dalle finestre di Palazzo d'Accursio e firmato da alcuni centri sociali dell'Emilia-Romagna: Tpo, Lab. Aq16, Spam e Lab. Paz.

Dal palco in Piazza Maggiore sono intervenuti alcuni delegati FIOM, il segretario generela dei metalmeccanici Maurizio Landini e la segretario nazionale della Cigl Susanna Camusso. Insieme ai segretari e ai delegati, hanno portato il proprio contributo dal palco in Piazza Maggiore anche esponenti dei  movimenti sociali che in questi mesi stanno conducendo battaglie per la difesa dei beni comuni, della formazione, per la conquista dei diritti contro la precarietà e che hanno sottolineato la necessità di unire questi percorsi per costruire un nuovo modo di intendere la democrazia.

Dal Comitato contro la privatizzazione dell'Acqua al movimento degli studenti è stato ribadito che l'attacco ai diritti dei lavoratori della Fiat sono un attacco alla condizione di tutti. Dal palco prendono parola anche gli studenti, a parlare Giulia Fiscato: "in questi mesi abbiamo sperimentato forme di protesta nuove, abbiamo bloccato le città,  la circolazione e la produzione contro una riforma che smantella la ricerca e l'accesso al diritto alla formazione". Gian Marco de Pieri è intervenuto per Uniti contro la crisi sottolineando l'urgenza di saldare esperienze e vertenze mentre la crisi tenta di separarle ed isolarle, per costruire insieme e da subito una società dove lo stato sociale sia inclusivo, dove i diritti siano estesi e non sottratti, dove l'Europa sia uno spazio aperto fino al Mediterraneo e non una moltiplicazione di divieti e frontiere.“C'è molto in comune tra un attivista del centro sociale TPO ed un lavoratore delle carrozzerie di Mirafiori, tra un migrante sulla gru a Brescia e chi raccoglie le firme per difendere l'acqua pubblica, tra uno studente in lotta ed un ricercatore senza assegno di ricerca, tra le donne che si indignano per una politica sessuofoba e maschilista e chi difende il proprio territorio dalla distruzione. Ed è che noi siamo il comune che viene, la soluzione alla crisi, la via d'uscita ad un presente fatto di precarietà, disoccupazione, inquinamento, assenza di democrazia..”

Da tutti è stato reclamato lo sciopero generale e generalizzato esclusa Susanna Camusso, che nel suo discorso pur attaccando Federmeccanica, la Fiat, Confindustria e il Governo, non ha raccolto l'accorato appello allo sciopero generale, disattendendo le aspettative di una piazza stracolma.

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Articolo su Il corriere di Bologna

Bologna - 27 gennaio - Uniticontrolacrisi

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Bologna - 27 gennaio - con la Fiom. Uniticontrolacrisi!

Bologna - dalle finestre di Palazzo D'accursio Sciopero Generale Subito!

Bologna - 27 gennaio - da P.zza Maggiore con la Fiom. Uniticontrolacrisi!