Bologna - Sciopero della logistica: ritorna il blocco all’interporto di Bologna

Nuova giornata di mobilitazione generale dei facchini proclamata da ADL Cobas e S-I Cobas

15 / 5 / 2013

È scattato stanotte e durerà fino a domani il nuovo sciopero dei lavoratori della logistica; la mobilitazione è stata proclamata dai sindacati ADL Cobas e S-I Cobas, da mesi ormai a fianco dei facchini nella lotta contro il sistema di sfruttamento delle cooperative. A Bologna la protesta si è concentrata sull’interporto dove è stato effettuato un picchetto che ha impedito l’ingresso e l’uscita di tutti i camion. Nei prossimi giorni la mobilitazione continuerà all’interno delle singole vertenze.
Da mesi ormai i facchini sono entrati in agitazione per protestare contro le pessime condizioni di lavoro e per il rinnovo del CCNL di settore, scaduto l’anno scorso. Dopo una serie di vertenze locali e specifiche, lo scorso 22 marzo si è svolta la prima giornata di sciopero generale del settore della logistica. Uno sciopero nato dal basso e portato avanti dalle due organizzazioni sindacali di base che hanno cercato di connettere le diverse lotte attraverso una piattaforma di proposte che pone il problema generale delle condizioni lavorative all’interno di uno dei settori strategici dell’economia contemporanea. Dopo il 22 marzo le mobilitazioni sono proseguite, in particolare nella zona di Bologna, dove si sono aperti alcuni fronti importanti di lotta, soprattutto in quelle aziende in cui il sistema delle cooperative rasentava ormai il caporalato e il dispotismo, come nel caso della Granarolo a Cadriano.
L’indisponibilità da parte delle aziende ad aprire un tavolo di trattativa attorno ai punti della piattaforma programmatica proposta da sindacati ha condotto alla proclamazione di una nuova giornata di sciopero generale di settore per il 15 maggio. A Bologna si è deciso di bloccare nuovamente l’interporto, cuore pulsante della circolazione delle merci per tutto il Nord Italia. Dalle cinque di stamattina, più di 400 lavoratori dei S-I Cobas, sostenuti dalle varie realtà di movimento cittadine, hanno iniziato un picchetto davanti la rotonda principale dello scalo, impedendo ai camion di entrare e uscire dalla struttura. Verso le sette e mezza sono arrivate sul posto anche le forze dell’ordine, ma fortunatamente non si sono registrati momenti di tensione, a differenza di quanto accaduto la scorsa volta ad Anzola quando una serie di violente cariche spazzo il picchetto via dai cancelli della Coop Adriatica. La protesta è andata avanti fino alle undici quando, dopo un’assemblea dei delegati, si è deciso di terminare il blocco per spostarsi in corteo all’interno dell’interporto. Un caloroso e sonoro serpentone di lavoratori si è incamminato per i viali della struttura, fermandosi davanti le aziende maggiormente al centro di vertenze per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Verso l’una il corteo si è sciolto anche se lo sciopero continuerà fino a domani.
Nei prossimi giorni ci saranno sicuramente nuove iniziative, soprattutto su quei fronti più caldi dove le cooperative stanno cercando di sabotare la protesta dei facchini attraverso lettere di licenziamento o di sospensione e tramite il ricorso a lavoratori in nero.

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