Carcere e diritti

Bologna – Situazione drammatica al carcere della Dozza

I quattro studenti dell'Onda detenuti in seguito all'inchiesta Rewind scrivono una lettera alla città.

22 / 7 / 2009

Sempre più drammatica la condizione dei detenuti nella casa circondariale di Bologna. I numeri parlano chiaro: a fronte di 500 – 600 posti vi sono attualmente rinchiuse 1200 persone. Il sovraffollamento ha conseguenza gravissime sulla vita dei detenuti e l'ultima denuncia arriva in una lettera indirizzata alla città dai quattro studenti dell'Onda che sono stati trattenuti nel carcere bolognese in seguito all'Operazione Rewind che ora fortunatamente sono stati rilasciati. I giovani studenti descrivono la situazione dell'sovraffolamento con “fino a 3 per cellette da una persona e fino a sei per celle da 2-3 persone.  E continuano palando delle precarie condizioni igieniche, “con il rischio di diffusione rapida di malattie veneree ed infettive anche a causa dell'impossibilità per molti detenuti di accedere a medicine, spesso troppo costose, e anche a causa di docce sporche e spesso senza acqua calda anche di inverno”. Denunicano poi la situazione che si sono trovati a vivere in prima persona nell'infermeria del carcere dove che non viene usato “per i fini per cui è stato istituito, ovvero come luogo di cura per quei detenuti delle sezioni giudiziari che necessitavano di un reparto di cura in caso di malattia: infatti questa ala del carcere si trova ad essere in tutto e per tutto una zona di detenzione con permanenza fino a 2 mesi, usata come zona di "parcheggio" dei nuovi giunti o come valvola di sfogo quando le sezioni giudiziarie sono colme”. Situazione questa portata alla luce oggi anche dalle dichiarazioni dell'Avv. Desi Bruno, Garante dei Detenuti di Bologna, che ha parlato di rischio epidemia di Tbc e di “grave pericolo di diffusione di malattie”.

Questa situazione insostenibile da mesi viene denunciata dai detenuti stessi, che avevano proclamato nel mese scorso una settimana di sciopero della fame, appellandosi alla città e alle istituzioni contro il sovraffollamento; per docce pulite e con acqua calda; per condizioni igieniche e sanitarie non precarie; per lenzuola pulite; per la mancanza di personale educatore; per un accesso ai farmaci per chi non può permetterseli; per impedire alla direzione di installare grate con fitte maglie a nido d'ape a tutte le finestre delle celle. Ma nessuna risposta è stata data e la situazione continua ad aggravarsi.

I detenuti sono entrati nuovamente in sciopero della fame l'8 luglio, proprio durante i giorni di detenzione degli studenti dell'Onda, che descrivono la mobilitazione nella loro lettera:  “un'adesione ed una partecipazione emotiva altissima che, nonostante non sia arrivata comunicazione all'esterno, è stato per tutti i detenuti un segnale di compattezza su queste tematiche e soprattutto una prova di solidarietà e affermazione della propria dignità, che quotidianamente calpestata, è emersa con tutta la sua splendida forza”.

Leggi la lettera degli studenti dell'Onda alla città

22/07/09 Bologna - Marco dell'Onda sulle condizioni nel carcere della Dozza