Bologna - Tod@s somos Ayotzinapa

Flash-mob per gli studenti di #Ayotzinapa in Piazza Verdi

20 / 11 / 2014

Questo il comunicato diffuso durante il flash mob di oggi a Bologna in Piazza Verdi nella giornata di azione globale in solidarietà agli studenti desaparecidos di Ayotzinapa.

 Il 26 settembre scorso a Ayotzinapa nello stato di Guerrero (Messico), alcuni degli studenti della scuola Normal Rural si stavano organizzando per raggiungere la manifestazione in memoria del massacro di Tlatelolco (dove nel 1968 vennero uccisi più di 300 studenti) quando, durante la preparazione della marcia, sono stati aggrediti dalla polizia locale che ha iniziato a sparare.

Vengono uccisi tre studenti e ferite 25 persone. 43 studenti vengono poi fatti salire su delle camionette e arrestati arbitrariamente.

Da quel momento si trovano desaparecidos.

Fin dal primo momento in Messico cittadini, studenti, campesinos, zapatisti si sono mobilitati per fare chiarezza sulla sorte dei 43 desaparecidos e sui fatti accaduti.

Pochi giorni fa i genitori di questi studenti hanno iniziato una marcia a piedi che da Ayotzinapa e per ben 190 km, li porterà oggi a Città del Messico per chiedere giustizia contro l'impunità e lo stato di eccezione.

Dal Messico giunge una chiamata internazionale di mobilitazione.

Oggi siamo andati in zona universitaria perché in quei volti ci riconosciamo.

Siamo noi quei desaparecidos, studenti oggi e futuri maestri domani.

Questi studenti studiano per diventare maestri, per insegnare ai bambini a leggere e a scrivere, per far prendere consapevolezza dei propri diritti.

Questi studenti lavorano in una delle zone più povere del Messico, dove le persone vivono dei proventi della terra e i cartelli della droga sono infiltrati nella politica, crocevia di spaccio verso il Nordamerica.

Le responsabilità dei fatti però rimandano a un contesto più ampio.

L'attacco agli studenti di Ayotzinapa ha lunga memoria: le scuole Normales Rurales, quali simbolo di un nuovo modo di intendere e insegnare la vita, subiscono la repressione dei governi sin da quando sono state create.

Uccisioni, sparizioni forzate, campagne di criminalizzazione, sospensione dei finanziamenti alle scuole e loro chiusura.

È questo il piano dei molti governi per cancellare il lavoro quotidiano di promozione sociale che attuano i maestri delle scuole Normales Rurales.

Chiediamo che l'università di Bologna prenda parola, come altre università nel mondo, sui fatti accaduti in Messico. Vogliamo affiggere i ritratti dei 43 desaparecidos per chiedere giustizia, perché non accada mai più.

Chiediamo che l'Università non rimuova i ritratti che rappresentano i sogni, le vite di ognuno di loro e che si faccia portavoce dell’ urlo silente di questi studenti.

¡Vivos se los llevaron, vivos los queremos!

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