Fonte: l'Adige del 13.11.2009

Boom di sfratti in Trentino: +36%

Con la crisi le famiglie faticano a pagare regolarmente l'affitto

14 / 11 / 2009

di Franco Gottardi

La crisi miete vittime e nei casi estremi butta la gente fuori di casa. Un campanello d'allarme arriva dal numero degli sfratti esecutivi, che sono in deciso aumento in tutto il Trentino. Secondo «Solo Affitti», agenzia immobiliare con sedi in tutta Italia, che ha analizzato e rielaborato i dati del Ministero dell'Interno, l'anno scorso in provincia gli sfratti esecutivi per morosità, cioè perché l'inquilino non paga, sono stati 270 con un aumento del 36,36% rispetto all'anno precedente. Un dato che pone il Trentino al ventiduesimo posto per crescita. Le cifre di Foggia, dove l'aumento è stato del 272%, di Venezia (+235%), di Napoli (+144% per un totale di 1.461 sfratti) sono fortunatamente lontane ma è lontana questa volta anche Bolzano, dove nello stesso anno gli sfratti per morosità sono invece calati del 24,32% fermandosi a quota 168. Una buona fetta degli sfratti esecutivi trentini si verifica in città. Complessivamente nel 2008 le famiglie allontanate forzosamente dal loro alloggio, secondo la Questura, sono state 99 di cui 11 per fine locazione e 88 per altre cause, principalmente la morosità. L'anno prima erano state 79 (di cui 22 per fine locazione), con un aumento dunque vicino al 25%, leggermente inferiore rispetto alla media provinciale. Va rilevato peraltro che nel 2006 gli sfratti erano stati 97 e quindi si registra un andamento altalenante. La tendenza a salire è però confermata dalle rilevazioni sui primi mesi del 2009. Fino ad agosto gli sfratti erano già 76, di cui 68 per morosità, con una proiezione a fine anno ben oltre quota cento. «Sono dati che teniamo costantemente sotto controllo - spiega Paolo Biasioli, vicesindaco e assessore alla casa - perché ci danno il polso di come le famiglie stiano reagendo alla crisi». Proprio le difficoltà a pagare lo stipendio e la crescente morosità sono indicate da Severino Rigotti, presidente della Fimaa, come uno dei motivi per cui in Trentino ci sarebbero circa 3.000 alloggi sfitti. «Storicamente un affitto corrispondeva a circa il 16% del reddito familiare, oggi siamo attorno al 30% ed è chiaro che in queste condizioni aumenta molto il contenzioso» sottolinea. «Basta fare due conti - aggiunge - e pensare che due operai portano a casa 2.000 euro al mese e per un alloggio con due stanze in affitto in città pagano almeno 800 euro». Rigotti vede meno problematica la situazione nei paesi e nelle vallate, dove la maggior parte delle famiglie vive in abitazioni di proprietà: «Lì semmai il problema riguarda gli immigrati». Per aiutare gli stranieri a inserirsi nel mercato delle locazioni, superando la diffidenza dei proprietari, esiste presso il Cinformi il Patto Casa, che dà una garanzia fino a sei mesi di canone. «Ma non è ancora decollato, ci vuole tempo» commenta Rigotti. A puntare in generale sulle garanzie offrendo un nuovo prodotto teso a limitare la conflittualità ci prova anche Solo Affitti, l'agenzia che ha divulgato lo studio sugli sfratti. La proposta si chiama Affittosicuro e prevede per il locatario una spesa iniziale più bassa del solito e per il locatore maggiori garanzie. Un prodotto che forse potrà aiutare ma non batterà la crisi.