Proteste contro le trattative segrete per il Transatlantic Trade and Investment Partnership

Bruxelles - Centinaia di attivisti contestano i negoziati per il TTIP

Intanto nasce in Italia la rete "Stop TTIP": aderisce anche Globalproject.info

13 / 3 / 2014

Questa mattina a Bruxelles centinaia di attiviste/i hanno dato vita ad una nuova e vivace mobilitazione contro il negoziato per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP).

Nell'immagine di copertina (fonte Frederik Sadones e @D19_20): agricoltori delle organizzazioni contadine lanciano secchiate di latte sulle vetrate della DG Commercio della Commissione europea.

A partire dalle 10, rispondendo all'appello lanciato dai  movimenti sociali D19-20 Alliance, Alter Summit, Seattle to Brussels Network, European ATTAC Network e dalla coalizione Blockupy, si sono ritrovati sotto le finestre della Direzione generale Commercio (DG Trade) della Commissione Europea, proprio nel luogo dove le delegazioni degli euro-crati e gli emissari del Ministero statunitense per il commercio stavano, come sempre, trattando coperti dal segreto.

Ecco il testo dell'appello (in italiano e QUI in inglese) diffuso dagli organizzatori della contestazione:

Tra il 10 e il 14 marzo si svolge a Bruxelles  l'ultima tornata di negoziati per il "libero scambio" tra l'Unione Europea e gli Stati Uniti d'America, con la discussione del Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP) . Il TTIP viene erroneamente indicato come la soluzione alla crisi economica in atto, che vede i servizi pubblici tagliati per continuare a pagare per il settore finanziario. Anche secondo una ricerca della stessa Commissione europea, gli effetti del TTIP mostrerebbero un incremento annuo del PIL pari allo 0,05%, mentre la creazione di posti di lavoro da parte di un accordo così ambizioso risulterebbe trascurabile .

Invece di beneficiare i cittadini su entrambi i lati dell'Atlantico, il TTIP rappresenta un attacco agli standard sociali, ambientali ed economici, guidato da grandi interessi economici, come i gruppi di pressione Business Europe e la Camera di commercio americana, i cui obiettivi sono un'ulteriore ondata di deregolamentazione e privatizzazione .

Che cosa sia veramente in gioco è troppo dirompente per poter essere discusso pubblicamente, motivo per cui i negoziati si svolgono a porte chiuse fra i governi e le grandi imprese, con i cittadini costretti a basarsi su documenti trapelati, che rivelano piani scioccanti come l'istituzione di corti arbitrali segrete, che permetterebbero alle aziende di citare in giudizio i governi per ottenere futuri profitti, o una nuova struttura sovranazionale che consentirebbe alle corporation di avere  forte voce in capitolo in tutte le normative da adottare, riducendo ancor di più l'influenza dei parlamenti eletti.

Noi, cittadini d'Europa e del Nord America - agricoltori, lavoratori e sindacalisti, attivisti dei movimenti sociali, artisti, ambientalisti, disoccupati - intendiamo respingere questo attacco portato da Unione Europea - Stati Uniti e grandi imprese alla solidarietà transatlantica e invitiamo la Commissione europea e il Commissario per il commercio Karel De Gucht a fare lo stesso: ascoltare la gente e dire NO al TTIP.

Saremo per questo di fronte alla  DG Commercio, a chiedere che il Commissario De Gucht venga fuori ad ascoltare ciò che i cittadini - non le grandi corporation - hanno da dire.

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Abbiamo già denunciato ciò che sta dietro ai negoziati per il TTIP e perché sia necessario bloccarlo, nel frattempo anche in Italia è nata una

RETE STOP TTIP, cui anche Globalproject.info aderisce. Eccone il primo comunicato ed un intervista con Marica di Pierri di A Sud

[Bruxelles/Roma - 13 Marzo] - ...

Il TTIP viene spacciato come una delle più efficaci soluzioni possibili alla crisi economica che ci attanaglia, ma si risolverebbe nell’ennesimo taglio ai servizi pubblici per compensare le perdite della finanza e della speculazione.

Anche le valutazioni d’impatto condotte dalla stessa Commissione dimostrano che al massimo il TTIP porterebbe a una crescita dell’ 0,05% del PIL europeo, a fronte dell’ennesima ondata di liberalizzazione ma, quello che è più grave, ad un azzeramento progressivo degli standard di qualità e di sicurezza dei nostri prodotti agricoli, alimentari, industriali, chimici, della sicurezza sul lavoro, e quindi delle regole e garanzie che democraticamente nazioni e territori hanno conquistato, che vengono liquidati in queste trattative come semplici ostacoli al commercio di cui liberarsi. Per negoziare indisturbati e senza consentire repliche ai cittadini, per di più, i testi legali in discussione sono sottoposti al segreto commerciale, e dunque non disponibili alla lettura nemmeno ai Parlamentari europei regolarmente eletti.

Per questo movimenti sociali, associazioni, organizzazioni contadine e sindacati d’Europa e d’America si sono dati appuntamento a Bruxelles per sviluppare una strategia comune, mentre in contemporanea in Italia parte la Campagna STOP TTIP ITALIA promossa da una larga rete di associazioni, organizzazioni sociali, sindacati, comitati.

La rete italiana contro il TTIP promuoverà nelle prossime settimane appuntamenti di confronto, formazione e mobilitazione con il fine di informare circa gli effetti che avrebbe l'approvazione del trattato e fare pressione affinchè tale rischio sia scongiurato.

Tra gli appuntamenti previsti:

- il 20 marzo ore 17 presso Scup, via Nola a Roma, per discutere delle iniziative da mettere in campo il prossimo 27 e 28 marzo in occasione dell'arrivo del presidente USA Barack Obama in Italia

- il 21 marzo "Fermiamo il TTIP", sala conferenze Cobas, viale Manzoni 55, Roma

- il 12 e il 13 aprile due giornate di approfondimento e di confronto con il sostegno dalla Fondazione Rosa Luxembourg presso l’Associazione Altramente, via Castruccio Castracane n° 28.

Come movimenti e organizazioni sociali italiane, abbiamo deciso di mobilitarci per opporci a un disegno politico che ha nella mercificazione dei diritti e nella tutela dei mercati il suo obiettivo principale. Ci appelliamo a tutte le forze sociali , sindacali e politiche del nostro Paese, perché convergano su una mobilitazione comune per fermare il negoziato TTIP, esattamente come è successo alla fine degli anni ’90 con l’Accordo Multilaterale sugli Investimenti, nel decennio scorso con la Direttiva Bolkestein, o più recentemente con il negoziato Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), che con la scusa della lotta alla ‘’pirateria’’ informatica e della salvaguardia del diritto d’autore avrebbe attentato al diritto alla privacy e al libero accesso alla rete dei cittadini.

La Campagna STOP-TTIP Italia è promossa da:

ALTRAMENTE, ARCI, ASSOCIAZIONE BOTTEGHE DEL MONDO, A SUD, ATTAC ITALIA, COBAS, COMISIÓN EUROPEA DERECHOS HUMANOS Y PUEBLOS ANCESTRALES, COMITATO LAVORATORI CILENI ESILIATI, ECOMAPUCHE – Amicizia con il popolo Mapuche, COMUNE-INFO, COORDINAMENTO NORD SUD DEL MONDO, COSPE, ENNENNE, FAIRWATCH, FONDAZIONE CERCARE ANCORA, FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA, LINK RETE DELLA CONOSCENZA, MEDICI SENZA CAMICE, MST-ITALIA, MUNICIPIO DEI BENI COMUNI, RE:COMMON, REORIENT, RIFONDAZIONE COMUNISTA, SBILANCIAMOCI, SCUP, SOS GEOTERMIA – Coordinamento dei comitati in difesa dell’Amiata, UN PONTE PER, YAKU

Per informazioni e adesioni: [email protected]

Leggi la piattaforma della Campagna italiana

Tutti gli eventi della campagna e gli aggiornamenti da Bruxelles su www.stop-ttip-italia.net

Intervista a Marica di Pierri Ass. a Sud