Come studentesse, studenti, ricercatrici, ricercatori e docenti della comunità accademica, manifestiamo la nostra solidarietà nei confronti dei 12 professori arrestati venerdì in Turchia per aver espresso la loro opposizione in merito alle operazioni militari a danno della popolazione curda. Da settimane, infatti, nel sud-est della Turchia è in atto un "massacro deliberato e pianificato" contro i civili curdi che ha provocato almeno duecento vittime.
Settimane fa un appello è stato lanciato e firmato da 1.128 accademici provenienti da diverse università turche e ha raccolto l'adesione di migliaia di intellettuali di tutto il mondo (come Noam Chomsky). Gli Accademici per la Pace si erano detti pronti a continuare la loro battaglia fino a quando Ankara non avrebbe soddisfatto le loro richieste.
Ma per il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, sottoscrivere un appello in cui si chiede di mettere fine alle violenze perpetuate dall'esercito turco nel sud est del Paese, rappresenta un "atto terroristico a favore del Pkk".
Non c'è quindi da stupirsi se Erdogan, a poche ore dall'attentato di Istanbul dello scorso 12 gennaio, oltre a paragonare la resistenza curda ai militanti di Daesh, aveva già spostato tutta l'attenzione sui curdi e attaccato fortemente la petizione, definendo i firmatari "traditori".
Così,
la notizia dell'arresto di dodici docenti turchi dell'Università di
Kocaeli, a nord ovest del Paese, non è altro che l'ennesima,
tragica, folle decisione di chi cerca in tutti i modi di negare
diritti e libertà.
Gli intellettuali, dopo aver subito raid
nelle proprie abitazioni, sono stati accusati di aver insultato la
Turchia e di "dare appoggio ai terroristi del Pkk". Assieme
a loro restano indagati tutti i firmatari dell'appello.
Come
studentesse e studenti della comunità accademica internazionale,
crediamo nella salvaguardia del sapere e della libertà di pensiero e
chiediamo a tutto il mondo accademico di prendere una posizione di
condanna in merito a questo gravissimo episodio.
Continueremo
a sostenere la resistenza del popolo curdo che si ritrova a
combattere sia contro Daesh, sia contro le barbarie dell'esercito
turco.
Anche noi "non saremo parte di questo
crimine".
Contro qualsiasi forma di fascismo, di
fondamentalismo e di repressione invitiamo alla mobilitazione!
I collettivi di Padova, Trento e Venezia invitano collettivi, ricercatori, docenti e tutto il corpo vivo degli Atenei a scendere in piazza GIOVEDI' 21 GENNAIO ciascuno secondo le proprie modalità!
In quella giornata verrà data ampia diffusione anche dell'appello internazionale di solidarietà ai docenti arrestati, divulgato da UIKIonlus e Rete Kurdistan e rivolto ad accademic* e scienziat* di tutto il mondo.
Per dare visibilità, coordinare le azioni e per avere maggiori info
Milano:
Napoli:
fb Dada
tw @DadaUnina
Padova:
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mail [email protected]
tel 3382830235
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tel 34476439588
Perugia:
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Trento:
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tel 3474686083
Venezia:
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