Più di 1000 lavoratori in sciopero contro lo sfruttamento per la regolarizzazione!

Campania - Sciopero dallo sfruttamento - "Oggi non lavoro per meno di 50 €"

La voce del movimento campano, le gallerie fotografiche. Sabato 9 corteo a Caserta

9 / 10 / 2010

Oggi si è fermato il mercato delle braccia in Campania! Migliaia di migranti costretti a lavorare in nero principalmente in edilizia e in agricoltura con paghe sempre più basse (ormai anche sotto i 20 euro a giornata) e condizioni di sicurezza inesistenti, si sono fermati. E tantissimi tra essi hanno deciso di metterci la faccia, ritrovando la dignità e scendendo in piazza con cartelli e volantini in quegli stessi luoghi dove i Kaliffo (lett. "schiavo a giornata"). sono costretti ad accettare a testa bassa le briciole e il ricatto dello sfruttamento.

Lo sciopero dei "Kalifoo" si è così palesato nei principali siti del lavoro nero (almeno venti in tutta la provincia di Napoli e di Caserta), da Casal di Principe a Baia Verde (Castelvolturno), da Villa Literno a Licola, Afragola, Scampia, Quarto, Caivano, Qualiano, Marano, Villaricca e Giugliano....

Un evento a suo modo storico, perchè mai prima d’ora in Campania e in Italia, gli immigrati sfruttati in nero avevano scioperato così massicciamente, decidendo coraggiosamente di mostrarsi, col rischio di rappresaglie dei caporali o di compromettere il rapporto di lavoro con il padroncino di turno.

Il risultato più importante non è solo il blocco della produzione per un giorno, ma il cortocircuito culturale e sindacale: i padroni, i padroncini e i caporali oggi hanno scoperto che non hanno dinanzi a sé schiavi o bestie da lavoro, ma persone e lavoratori che hanno diritti e che sanno anche difenderseli e conquistarli con la lotta.

Una scelta fatta per rivendicare diritti e dignità, salario e sicurezza, a partire da quel permesso di soggiorno senza il quale è impossibile sfuggire ai ricatti e molto spesso trasforma le vittime in colpevoli: sono clamorosi infatti gli effetti della cosiddetta "direttiva Maroni contro il lavoro nero", che invece di colpire i caporali e lo sfruttamento, si è tradotta in retate di massa contro i lavoratori immigrati!

Regolarizzazione, allargamento dell’articolo 18, recepimento coraggioso della direttiva europea sull’emersione del lavoro nero: sono tanti gli strumenti possibili ma finora elusi da un governo attestato su posizioni ideologiche e repressive.

Per non parlare della condizione sempre più precaria dei tantissimi che in Italia sono rifugiati o hanno chiesto protezione umanitaria.

Lo sciopero di oggi dice a tutti che il lavoro migrante in Campania non è solo quello di colf e badanti: in un territorio devastato dal lavoro nero come da una piaga secolare, i migranti hanno dato a tutti, anche agli autoctoni, un segnale di coraggio importante che interroga e mette in evidenza il silenzio complice di partiti, dei sindacati e delle istituzioni.

Allo stesso modo bisogna rispondere: basta repressione, basta leggi xenofobe, si alla regolarizzazione e ai diritti!

La mobilitazione contina con il corteo a Caserta insieme alle iniziative che si tengono in tutta italia e che termineranno il 15 ottobre in un presidio nazionale sotto il ministero dell’Interno, per poi partecipare, il giorno dopo, al corteo dei metalmeccanici.

La riuscita dello sciopero incoraggia i lavoratori migranti a poter continuare, con queste modalità di lotta, a rivendicare i propri diritti, la dignità e il salario.

Movimento dei migranti e dei rifugiati di Caserta e della Campania

Coordinamento antirazzista

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