Casale Monferrato - Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti

17 / 12 / 2011

Una serata storica per la città di Casale Monferrato, paese di circa 30.000 abitanti della provincia alessandrina. Nel bene, perchè oltre trecento persone, hanno risposto all'appello del comitato vittime vertenza amianto e hanno deciso di presentarsi in Consiglio Comunale. All'ordine del giorno la discussione sull'accetazione della proposta di Schmideheiny di versare 18 milioni di Euro, in cambio della revoca del Comune di Casale Monferrato dal processo Eternit. Peccato che si tratti del responsabile della morte di 17.000 persone per mesoteliama correlato alla dispersione delle polveri di amianto della famigerata ditta Eternit.

Nel male perchè nonostante la ferita delle vittime da amianto sia ancora aperta e che il picco di malattia si verificherà nei prossimi anni, un piccolo uomo di nome Demezzi, Sindaco della città casalese, ha fatto votare alla sua maggioranza l'accettazione della proposta indecente. A nulla sono serviti gli appelli giunti da diverse parti d'Italia e del mondo che hanno sempre guardato alla città di Casale come a un modello nella battaglia per ottenere verità e giustizia per le morti da amianto.

Il clima del Consiglio Comunale è stato infuocato, sospeso diverse volte a causa delle proteste dei cittadini, con momenti di tafferugli fra gli abitanti e le forze dell'ordine che hanno poi deciso di non permettere l'ingresso nella sala del consiglio. Per oltre sei ore polizia e manifestanti si sono fronteggiati davanti alla porta di accesso della sala del Consiglio. Alle 2 e 15 della notte il momento più concitato con le forze dell'ordine che hanno cercato di allontanare con le cattive le oltre 100 persone che si trovavano ancora ad assistere al Consiglio. La determinazione e la dignità dei manifestanti ha però prevalso e i cittadini sono rimasti ad ascoltare le conclusioni del consesso che ha deciso di accettare la proposta di Mister Eternit coi soli voti contrari dell'opposizione. Soldi sporchi di sangue come hanno urlato a gran voce centinaia di donne, uomini, anziani e bambini.

La nottata si è conclusa alle 3 e 30 coi consiglieri scortati all'uscita dalle forze dell'ordine sommersi da insulti e lanci di monetine.

Una brutta pagina di arroganza per gli amministratori pubblici di maggioranza che hanno voluto ignorare le proteste di centinaia di cittadini, hanno ordinato lo sgombero dei manifestanti, hanno deciso di svendere la loro dignità in cambio del vil denaro e hanno deriso i parenti dei morti per amianto.

La città di Casale non è più la città simbolo nel mondo per la lotta all'amianto, ma lo sono ancora i casalesi.

Non rinunceranno mai a chiedere verità e giustizia, perchè nonostante gli amministratori meschini che si ritrovano, proseguiranno nella loro lotta in nome delle migliaia di morti che la città ha pianto e che purtroppo continuerà a piangere.

La rabbia dei casalesi

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